LIMON DE HAUT VERTIGE
À l’envers de tout le matin reflue vers la nuit
entre ciels d’éveil et terres d’ombre
les marches à rebours vers l’obscur et la rampe
escalier inversé en quel sens prendre se déprendre
monter descendre décentrer
comment mettre un pied
derrière devant dessous dessus arrière l’autre
atteindre là-haut sous les toits le sommet
dérobé de l’antre jonction des marches et du seuil
ramper ventre à terre laminé s’accrocher singe habile
au revers des planches tablettes volée
échelle de la déraison
qui t’oblige ange déchu
livré au soliloque du vent
à grimper tête en bas
l’escalier enlové
mains crispées au timon de la rampe tu te hisses
limon de haut vertige vers un point qui t’échappe
fuit se refuse et là-haut un gouffre blanc
de presque lumière une béance qui s’enlargit
à mesure et au fur que l’escalier élance son hélice
et sa spirale hisse vers le ciel dévasté
de ta chambre-navire
sagittaire lancé
au giron de ta nuit.
Limo d’alta vertigine
In totale rovescio il mattino rifluisce verso la notte
tra cieli di risveglio e terre d’ombra
i gradini al contrario verso il buio e la ringhiera
scala invertita su quale senso imbrigliare si sbroglia
salire scendere decentrare
come mettere un piede
dietro davanti disotto disopra indietro l’altro
raggiungere lassù sotto i tetti la cima
derubata dell’antro giunzione di gradini e di soglia
strisciare ventre a terra assottigliata aggrapparsi abile
scimmia
al rovescio delle assi tavolette involata
scaletta dell’insensatezza
che ti obbliga angelo caduto
in balìa del soliloquio del vento
a rampicare testa in giù
la scala inciambellata
mani contratte sul timone della ringhiera tu ti issi
limo di alta vertigine verso un punto che ti scappa
sfuggito si nega e lassù un baratro bianco
di quasi luce uno spacco che s’inlarga
via via volta volta che la scala slancia la sua elica
e la sua spirale issa verso il cielo devastato
della tua camera-nave
sagittario lanciato
al grembo della tua notte
Traduzione da Alessandro CENI
***
L'OR DES MOTS
Bleu violine la mer
miroir de lumière
ou peut-être de pluie
mirage des mots nus
― mousses odorantes
émaillées de douceur ―
enchevêtrements de routes
diluées là-bas
― loin ―
sous des cieux indécis
nappes de brume blanche
à perte de regard
― et ton regard
épris de rêves illicites
voilures de l'eau
qui délestent les terres
aplanissement des tracés
des contours
des crêtes et lacis
― et ton sourire
plein d'un ailleurs
indicible d'émoi
où donc sont les oiseaux
― les arbres dorment repliés
dans l'arrondi de leur silence ―
immobilité sans frisson
sinon celui que te donne
la joie d'appartenir au monde
du retrait invisible de l'âme
il pleut au large
lattes dansantes de soleil
versées à grande eau
à l'horizon des monts
cercles de couleur
modulés par les flots
plus noirs plus mauves
non plus noirs
c'est l'orage qui lève
aux abords du rivage
cueille les voix
dispersées de la vague
mille éclats rajustés
dans l'éclat minutieux
d'un grain d'eau qui s'ébroue
dans le creux de la roche
triangle de désir
qui bruit
sous l'or des mots
L’ORO DELLE PAROLE
Azzurro viola-porporino il mare
specchio di luce
o magari di pioggia
miraggio delle parole nude
― muschi odoranti
smaltati di dolcezza ―
groviglio di strade
diluite laggiù
― lontano ―
sotto cieli indecisi
coltri di brume bianche
a perdita d’occhio
― e il tuo sguardo
invaghita di sogni illeciti
velature dell’acqua
che alleggeriscono le terre
appiattimento dei tracciati
dei contorni
delle creste e degli intrichi
― e il tuo sorriso
colmo d’un altrove
indicibile di emozione
dove sono gli uccelli
― gli alberi chini dormono
nel sorriso tornito silenzio ―
immobilità senza brivido
se non quello che ti dà
la gioia di appartenere al mondo
del recesso invisibile dell’anima
al largo piove
sciabole danzanti di sole
rovesciate in profluvio
sull’orizzonte dei monti
cerchi di colore
modulati dai flutti
più neri più violetti
non più neri
è il temporale a nascere
sugli approdi della riva
a cogliere voci
disperse dell’onda
mille bagliori armonici
nel minuzioso bagliore
di un granello d’acqua che si crolla
nelle cavità della roccia
triangolo di desiderio
che fruscia
sotto l’oro delle parole.
Traduzione Maura Del Serra
Maura Del Serra (Pistoia, 2 giugno 1948) è una poetessa, drammaturga e traduttrice italiana, oltre che critico letterario, ed insegna letterature comparate all'Università di Firenze. Ha pubblicato nove raccolte poetiche, l'antologia Corale. Cento poesie scelte dall'autrice, Roma, Newton Compton, 1994, il volume L'opera del vento. Poesie 1965-2005, Venezia; Marsilio, 2006, che riunisce tutti i suoi testi precedentemente editi ed una scelta di poesie inedite, e Tentativi di certezza. Poesie 1999-2009, Venezia, Marsilio, 2010.
Ha dedicato volumi critici a Campana, Pascoli, Ungaretti, Clemente Rebora, Piero Jahier, Margherita Guidacci e saggi a numerosi poeti e scrittori italiani ed europei.
Ha curato alcune antologie, fra le quali: Kore. Iniziazioni femminili. Antologia di racconti contemporanei, Firenze, Le Lettere, 1997; Margherita Guidacci, Le poesie, Firenze, Le Lettere, 1999; Egle Marini. La parola scolpita, Pistoia, Artout-Maschietto e Musolino, 2001, Poesia e lavoro nella cultura occidentale, Roma, Edizione del Giano, 2007.
Ha scritto e pubblicato quindici testi teatrali ambientati dal periodo ellenistico alla contemporaneità.
Fra gli autori da lei tradotti dal latino, tedesco, inglese, francese e spagnolo: Quinto Tullio Cicerone, Else Lasker-Schüler, Gertrud Kolmar, Christine Koschel, William Shakespeare, George Herbert, Francis Thompson, Virginia Woolf, Katherine Mansfield, Djuna Barnes, Michael Hamburger, Judith Wright, Dorothy Parker, Marcel Proust, Simone Weil, Victor Segalen, Juana Inés de la Cruz, Jorge Luis Borges.
Le notizie su Angèle Paoli e Alessandro Ceni sono reperibili al post precedente