Dall’ombra all’ombra: variazioni percettive, alterazioni cromatiche, mutazioni temporali, mutamenti interiori. La fluidità del senso non si lascia mai arrestare: trapassa nei flussi della voce che lo enuncia e nella cui grana si incarna, si trasfigura in petali declinati in irriducibili movenze del rosso: magmi carminio, carni porpora, fiamme scarlatte, ondivaghi tessuti. Calligrafie enigmatiche – ulteriori varchi – affiorano, trascolorano, vaniscono. Una frase musicale di viola, bianca di bruciata passione, arabesca l’ultima declinazione in alba del cuore. (nota da www.frattaroli.eu)
L’opera
video che Rita Florit, scrittrice e autrice di video, ha realizzato
insieme ad Enrico Frattaroli, autore di opere teatrali, acustiche e
visive, rappresenta lo scorrere del sangue attraverso i vasi sanguigni
sovrapponendolo al fluire stesso del mondo, della natura e dei pensieri
umani.
Si tratta di un lavoro semplice quanto incredibilmente solenne, che
rimanda all’eco delle più antiche culture, in particolare alla
giapponese, grazie agli ideogrammi che compaiono rosso su rosso nella
creazione della suggestione di uno scorrimento fluido simile a quello
di un panneggio di sostanza organica. Il rapporto costante tra micro e
macro permette allo spettatore di entrare e uscire, di sentirsi parte
in causa e di vedersi, allo stesso tempo, come dal di fuori. Ma se
l’immagine rimanda decisamente alla cultura orientale, il testo e la
voce recitante assumono la valenza costante di un’eco proveniente dal
passato, dal rimosso, un dimensione di costante evocazione. (nota di Francesca Pietracci da melangearte.splinder.com)
Da vedere anche l'intensa nota di lettura che ne ha fatto Alfredo Riponi (v. qui)
A distanza di tempo dopo "Lunghissima giornata" (v. qui), un altro piccolo esperimento di poesia visiva o multimediale prodotto in flash (SWF). In questo brano il nero, anche come elemento simbolico, riempie gli interstizi del testo disfacendo le singole parole e, in definitiva, il loro senso complessivo. Unico connettivo rimane il respiro, il fiato che anima la voce e le dà ritmo. Senza di essa il testo non esiste, se non come alone nella memoria di chi ascolta. La stessa voce, in varia misura asincrona rispetto alle parole, comporta uno scarto comunicativo. Il testo, inteso come scrittura, non è altrimenti disponibile.
(occorre il plugin Macromedia Flash Player + altoparlanti o cuffie)
La mia piccola poesia multimediale "Flash poem", che aveva riscosso qualche commento favorevole e qualche perplessità (il permalink è qui, con i relativi commenti), è ora anche in formato AVI su You Tube, a questo indirizzo qui
La tentazione di fare una poesia che superi la mera parola scritta c'è sempre, a cominciare dalla poesia letta o recitata, in pubblico o su internet, come il progetto lettura di Roberto Ceccarini, Figli di Enne Enne o il podcast di Vincenzo Della Mea, per finire alla poesia visiva o puramente concettuale, che tende a superare il confine con l'arte figurativa. Insomma l'idea non è proprio nuova, già i futuristi ci avevano fatto un pensiero sopra, e poi le avanguardie, lavorando sopratutto sulla grafica, con i risultati che sappiamo.
Posto qui un tentativo, abbastanza larvale se si vuole ma anche divertente, di poesia multimediale, tanto per farsi un'idea di quelle che potrebbero essere le potenzialità. E' evidente che anche qui si parte dalla parola scritta (ma potremmo non farlo); ed è anche evidente che serve una tecnica che non è più (o non solo) quella della semplice scrittura. Sono sicuro che ci sono dei rischi insiti in tutto ciò, ma al momento non me ne importa granchè...
IL "TESTO" (occorre il plugin Macromedia Flash Player + altoparlanti o cuffie)