Lunedì, 9 aprile 2018
John Taylor - L'oscuro splendore - Mimesis Edizioni, collana
Hebenon
Secondo libro di poesie, questo di John Taylor, tradotto
in italiano dopo Gli Arazzi dell'Apocalisse, a parte il libro di
prose brevi Se cade la notte (Joker Edizioni), tutti nella
versione di Marco Morello. Bisogna ricordare brevemente, per chi non lo
conoscesse, che John pur essendo nato negli States è uno scrittore molto
europeo, non solo perché vive in Francia dal 1977 ma soprattutto perché ha
con la cultura europea un rapporto strettissimo e profondo, che non è
azzardato definire di vero amore. Traduttore di autori francesi o
francofoni come Jaccottet, Dupin, Perros, Jourdan, Calaferte e altri,
Taylor ha anche un forte interesse per la poesia italiana, che negli ultimi
anni si è concretizzato in due eccellenti volumi antologici in inglese
dedicati a Alfredo de Palchi ( Paradigm: New and selected poems, 2013 - v. anche
QUI
) e Lorenzo Calogero ( An Orchid shining in the Hand: Selected poems 1932-1960, 2015),
entrambi Chelsea Editions. Da ricordare anche nella bibliografia di Taylor,
sempre in riferimento al suo legame con la cultura europea, i suoi
importanti lavori Paths to Contemporary French Literature, in tre
volumi, e Into the Heart of European Poetry, tutti pubblicati da
Transaction, oltre al più recente A Little Tour through European Poetry (2015).
Dunque come si vede John è davvero, sotto molti aspetti, uno scrittore
europeo. E non solo per i suoi studi, ovviamente, o perché vive in Europa
da lungo tempo, ma anche perchè quella cultura e quelle frequentazioni
letterarie le ha accolte, quegli stimoli li ha fatti permeare nella sua
scrittura creativa. Questa raccolta ne è una buona testimonianza, poiché mi
pare vi si possa rilevare per prima cosa, almeno ad una prima lettura, una
distanza dalla poesia contemporanea americana (per quanto essa sia una
categoria troppo generica) non minore di quella che c'è tra le due sponde
dell'Atlantico. Naturalmente questa affermazione va presa con una certa
cautela, poiché John, al di là delle suggestioni culturali, elabora in
questi versi una sua personale idea di poesia, una sua visione delle cose
che certo trasmettono nei versi anche le sue origini ("frammenti di patria
sbiadita") e i suoi studi, ma indubbiamente accoglie in pieno (poiché la
ama) la lezione soprattutto dei suoi prediletti autori francesi. Una
influenza che è sostanzialmente lirica e forse, sullo sfondo, simbolista,
orientata a gettare sul suo personale mondo uno sguardo attento ma
sufficientemente disilluso, che non guarda tanto gli "oggetti" quanto
l'atmosfera, anche interiore, nella quale essi e l'autore sono immersi e si
trovano ad esistere. Manca qui, tornando a quanto appena detto, quella
"concretezza" anche un po' pragmatica che si ritrova in tanta poesia
americana, quel confronto dell'uomo con la natura e l'ambiente, sia esso
quello dei vasti spazi o quello urbano delle strade di New York (e tuttavia
nelle "cose" - things - che qui troviamo c'è un pizzico di imagismo
statunitense). L'uomo europeo, e con lui Taylor, guarda soprattutto dentro
sé stesso, anche per tradizione filosofica e, per tradizione letteraria,
almeno fin da Baudelaire e dai suoi eredi. In Taylor ci sono certo queste
suggestioni e potremmo ritrovare anche molta della leggerezza malinconica e
venata di ombre di Paul Verlaine, trasfusa in un linguaggio trasparente e
aereo (talvolta un "verso scarno", come lo chiama Marco Morello) che ben
trasmette inquietudini e interrogativi sospesi, alla ricerca di qualcosa
che penetri l' "oscuro splendore". In questo ossimoro si cela il mistero
stesso dell'esistenza di ciascuno, sempre esposta ad un imperscrutabile
destino o al caso, al calare di una notte anche in pieno giorno, di una
"luce striata di nero", che tuttavia, portando appunto in sé un arcano, non
può che essere splendida per la mente del'uomo, e ineludibile per
l'artista. Una dimensione crepuscolare (ma non nel senso letterario del
termine, o non solo) in cui è presente la coscienza "che questo crepuscolo
sarà oscurità / alla fine // un'assenza di luce // non questa mezza luce
consolante / sopra la neve". C'è spesso nella poesia di John uno sguardo
che tenta di penetrare l'incerto, trapassare una foschia reale o
metaforica, andare oltre una marea che svela e nasconde fondali o scogli
anch'essi simbolici, giungere fino a decifrare "iscrizioni / sul fondo del
lago deserto" (Il fondo del lago è la sezione principale del
libro) che ha sommerso "qualcosa che era prezioso // i suoi bordi incerti
smussati / dall'acqua". Come in un cerchio creativo, quell' "incerto"
nebuloso (che è in ultima istanza ricerca di senso) che John cerca di
diradare con i suoi versi, è lui stesso che lo tratteggia per mezzo di una
scelta appropriata di termini "blurred", sfumati, deittici "vaghi"
(qualcosa, talvolta, forse, tutto questo, come se solo allora) o interi
versi ("eppure le onde // sono questo / e quello // e nessuno dei due // e
uniche // anche se / vengono / e vanno"; "o semplice ombra // o miraggio // cosa si trova oltre // ma è difficile da guardare") che concorrono a dipingere questo
"incerto" (vago, indefinito) e che, soprattutto a un lettore italiano,
richiamano inevitabilmente certi stilemi, questi sì, del decadentismo, che
tuttavia devono essere ricompresi in una matrice simbolista a cui tutta la
poesia francese e europea attinge. C'è da dire che nella traduzione
italiana questo senso di indeterminatezza viene in qualche minima misura
accentuato, sia per una naturale scelta di termini legati alla cultura di
chi traduce, sia - per fare un piccolissimo esempio - per l'eliminazione di
elementi determinativi come gli articoli o i pronomi soggetto, in inglese
sempre presenti. Ma, al di là di queste marginali considerazioni, la cosa
importante è che il verso tayloriano derivante da tutto ciò è assai
suggestivo, limpido, efficace nell'espressione e tutt'altro che incerto sui
suoi obbiettivi, anzi perfettamente consapevole riguardo a ciò che intende
dire a chi legge. Qualità che da un certo punto di vista risultano ancora
più evidenti nei testi in prosa poetica, come John aveva già dimostrato ne Gli Arazzi dell'Apocalisse dove erano una gran parte, o nei
frammenti (qui presenti nelle sezioni Il boschetto e Il recinto), brevi aforistici lampi illuminanti nei quali con
grande piacere ho ritrovato echi e suggestioni di Pierre-Albert Jourdan, un
grande autore a cui Taylor ha dedicato molto del suo lavoro ( The Straw Sandals: Selected Prose and Poetry - Chelsea Editions,
2011). Testi nei quali, potremmo dire per concludere, John trova una intensa rarefazione. (g. cerrai)
Falling Upwards
Nous nous trouvions malgré tout au début mais aussi à la fin de notre insertion dans le paysage —Michel Fardoulis-Lagrange, L'inachèvement
every feeling we feel ourselves feeling
this forest this field
a few steps forward or many
amid the spring sprouts or the teeming undergrowth shade beneath a canopy of trees
our will to reach to see through
while the scorched clearing emerges or the dark clearing fallow mound circle or square formulas falling apart
chaos of points motes of matter
falling upwards
to blank blank space
Cadere in su
Ci trovavamo malgrado tutto all 'inizio ma anche alla fine del nostro inserimento nel paesaggio — Michel Fardoulis-Lagrange, L'incompiuta
ogni sentimento che ci sentiamo sentire
questa foresta questo campo
pochi passi avanti o molti
in mezzo ai virgulti primaverili o il brulicante sottobosco ombra sotto una volta di piante
la nostra volontà di arrivare di vedere attraverso
mentre emerge la radura bruciata o la radura scura collina incolta cerchio o quadrato le formule crollano
caos di punti particelle di materia
che cadono in su
verso lo spazio vuoto
The Thicket
no paths; or paths; no chosen path
*
or both paths equally traveled by. where the wood had stood, and burnt, now high grasses, shrubs, scarred trees. signpost at this divergence. hazy sky offering the same perspective, whether one veers southwest or southeast
*
sunlight in the high branches, among the blossoms, but this—mere eyesight. the dark path below
*
sunlight falling on the farthest field. here and now sown by the shadow of death
*
seeking winter, a leafless thicket that can be peered through
*
leaves, bony branches, doomed to drop
*
only the remembrance of leaves lifted up by the wind
*
eyes still drawn to those highest-reaching rooted trees
*
up trunks, onto branches; dangling, with an impression of levitation
*
better to venture willingly into what offers no immediate beauty, no obvious geometry
*
as if at dawn, an impenetrable thicket could suddenly comfort with its own hidden coherence
Il boschetto
nessun sentiero; o sentieri; nessun sentiero scelto o entrambi i sentieri ugualmente percorsi. dov'era il bosco, poi bruciato, ora erbe alte, cespugli, alberi sfregiati. indicatori di questa divergenza, cielo nebbioso che offre la stessa prospettiva, virando sia a sudovest che a sudest
*
luce solare sui rami alti, tra i fiori, ma questa—pura vista. sotto, il sentiero oscuro
*
luce che cade sul campo più lontano, qui e ora seminato dall'ombra della morte
*
cercando l'inverno, un boschetto spoglio per spiarci dentro
*
foglie, rami scheletrici, destinati a cadere
*
solo il ricordo di foglie sollevate dal vento
*
occhi ancora attratti da quegli altissimi alberi radicati
*
sui tronchi, sopra i rami; sospeso con un'impressione di levitazione
*
meglio avventurarsi volontariamente in ciò che non offre né bellezza immediata, né ovvia geometria
*
come se all'alba, un boschetto impenetrabile potesse improvvisamente confortare con la sua stessa celata coerenza
da Il fondo del lago
threads ropes cables floor plans corroded names
left behind
wandering amid the debris you overturn with your toe an effaced negative
draw a line through the past to another present
so little stands
a layout something estranging you
this place lost forever is your homeland
the roads and byways form a net
or it resembles your heart with its dark edges
*
fili funi cavi planimetrie nomi corrosi
lasciati indietro
vagando fra i detriti capovolgi coll'alluce un negativo cancellato
tiri una riga dal passato a un altro presente
così poco resiste
un progetto qualcosa che ti estrania
questo posto perduto per sempre è la tua patria
le strade e le vie traverse formano una rete
o assomiglia al tuo cuore coi suoi bordi scuri
*
what seemed sturdy full rounded shape neither skeleton nor structure
was mist
or sunlight projected onto a memory until then dark and mostly forgotten like the final darkness
now another shape nameless and luminous rises in front of you
it seems lit by some hidden source of light
until it shows itself
to be only mist
or sunlight beamed out from a fire
nothing but fire
*
ciò che pareva forma solida piena arrotondata né scheletro né struttura
era foschia
o luce solare proiettata su un ricordo fino allora oscuro e in gran parte dimenticato come l'oscurità finale
ora un'altra forma ignota e luminosa sorge di fronte a te
pare illuminata da qualche fonte di luce nascosta
finché non si rivela
essere solo foschia
o luce irradiata da un fuoco
nient'altro che fuoco
*
da Onde
a patch of dark sea seaweed rock
or mere shadow
or mirage
what lies ahead
yet it is hard to watch
just the water the waves what lies ahead
the shadows
they are not shadows they are shadows
cast from clouds onto the restless water
*
una zona di mare scuro alghe scogli
o semplice ombra
o miraggio
cosa si trova oltre
ma è diffìcile da guardare
solo l'acqua le onde cosa si trova oltre
le ombre
non sono ombre sono ombre
gettate dalle nuvole sull'acqua irrequieta
*
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