Apparition
’Twas morn;
I felt the whiteness of her brow
Over my face; I raised my eyes and saw
The breezes passing on dewy feet.
’Twas noon;
Her slightly trembling lips of passion
I saw, I felt, but where she smiled
Were only yellow flakes of sunlight.
’Twas eve;
The velvet shadows of her hair enforded me;
I eagerly stretched my hand to grasp her,
But touched the darkness of eve.
’Twas night;
I heard her eloquent violet eyes
Whispering love, but from the heaven
Gazed down the stars in gathering tears.
Apparizione
Era il mattino;
sentii la bianchezza della sua fronte
sul mio viso; sollevai lo sguardo e vidi
le brezze che passavano con piedi di rugiada.
Era il mezzogiorno;
vidi e sentii le sue labbra lievemente tremule
di passione, ma dove sorrise
solo fiocchi gialli di luce.
Era la sera:
le ombre vellutate dei suoi capelli mi forzavano;
tesi impaziente una mano per afferrarla,
ma toccai l’oscurità del crepuscolo.
Era la notte;
i suoi occhi eloquenti e violacei sentii
bisbigliare l’amore, ma dal cielo
guardarono le stelle con lucciconi addensati.
“The New Art”
She is an art (let me call her so)
Hung as a web in the air of perfume,
Soft yet vivid, she sways in music:
(But what sadness in her saturation of life)
Her music lives in the intensity of a moment, and then dies;
To her suggestion is life.
She left behind the quest of beauty and dream;
Is her own self not the song of dream and beauty itself?
(I know she is tired of ideal and problem and talk.)
She is the moth-light playing on reality’s dusk,
Soon to die as a savage prey of the moment;
She is a creation of surprise (let me say so),
Dancing gold on the wire of impulse.
What an elf of light and shadow!
What a flash of tragedy and beauty!
“La nuova arte”
Lei è arte (lasciatemi chiamarla così)
sospesa come un tulle nell’aria di un profumo,
tenue eppure vivida, ondeggia in musica:
(ma che tristezza nella sua saturazione di vita)
la sua canzone vive nell’intensità di un momento, e poi muore;
A suggestione sua, la vita.
Ha smesso di cercare sogno e bellezza;
non è lei stessa la sua melodia di sogno e bellezza?
(So che è stanca di ideali, dilemmi e ragionamenti.)
Esile falena che gioca sulla realtà del tramonto,
presto morente come preda selvaggia dell’istante;
è un creato di meraviglie (lasciatemi dire così),
che danza l’oro sulla corda dell’impulso.
Folletto d’ombra e luce!
Bagliore di tragedia e bellezza!
I Am Like a Leaf
The silence is broken: into the nature
My soul sails out,
Carrying the song of life on his brow,
To meet the flowers and birds.
When my heart returns in the solitude,
She is very sad,
Looking back on the dead passions
Lying on Love’s ruin.
I am like a leaf
Hanging over hope and despair,
Which trembles and joins
The world’s imagination and ghost.
Sono una foglia
Il silenzio infranto: la mia anima
leva l’ancora per la natura,
porta in viso la canzone della vita
a incontrare uccelli e fioriture.
Quando il mio cuore rincasa alla solitudine,
lei è assai triste,
guardandosi indietro, alle passioni morte,
che sono rimaste in rovine dell’amore.
Sono una foglia
affacciata a speranza e disperazione
che trema e si congiunge
al mondo fantasma e inimmaginabile.
Lines
The sun I worship,
Not for the light, but for the shadows of the trees he draws:
O shadows welcome like an angel’s bower,
Where I build Summer-day dreams!
Not for her love, but for the love’s memory,
The woman I adore;
Love may die, but not the memory eternally green —
The well where I drink Spring ecstasy.
To a bird’s song I listen.
Not for the voice, but for the silence following after the song:
O Silence fresh from the bosom of voice! —
Melody from the Death-Land whither my face does ever turn!
Versi
Adoro il sole,
non per la luce ma per le ombre degli alberi che disegna:
venite ombre come recessi di un angelo,
dove edifico sogni di giorni d’estate!
Non per il suo amore amo la donna,
ma per il ricordo dell’amore;
l’amore può morire, ma, eternamente verde, non il ricordo —
il bene dove vado a bere l’estasi di primavera.
Ascolto la canzone dell’uccello.
Non per la voce, ma per il silenzio che segue la canzone:
silenzio fresco dal petto di voce!
Melodia dal regno della Morte dove sempre si volge il mio viso!
The Desert of No More
Until Nothing muffles over the Universe of No More, my soul
lives with the god, darkness and silence.
Ah, great Nothing!
Ah, the all-powerful Desert of No More! — where myriads of
beings sleep in their eternal death; where the god dies,
my soul dies, darkness dies, silence dies; where nothing
lives, but the Nothing that lives to the End.
Listen to the cough of Nature!
After the cough, the Universe is silent again, my soul kissing
the ever nameless idol faces of the Universe, as in a holy
heathen temple.
Il Deserto del Mai Più
Finché il Nulla avviluppa l’Universo del Mai Più, la mia anima
vive con il dio, oscurità e silenzio.
Ah, vasto Nulla!
Deserto onnipotente del Mai Più! — dove miriadi
di esseri dormono la loro morte eterna; dove il dio muore,
la mia anima muore, l’oscurità muore, il silenzio muore; dove non vive
nulla, ma il Nulla vive nella Fine.
Ascoltare tossicchiare la Natura!
Poi l’Universo un’altra volta silenzioso, la mia anima baciando
l’idolo senza nome s’affaccia all’Universo, come a un sacro
profano tempio.
Like a Paper Lantern
“Oh, my friend, thou wilt not come back to me this night!”
I am lonely in this lonely cabin, alas, in the friendless
Universe, and the snail at my door hides stealishly his
horns.
“Oh, for my sake, put forth thy honourable horns!”
To the Eastward, to the Westward? Alas, where is Truthfulness?
— Goodness? — Light?
The world enveils me; my body itself this night enveils my
soul.
Alas, my soul is like a paper lantern, its pastes wetted off
under the rainy night, in the rainy world.
Come una lanterna di carta
“Amico, non verrai da me questa notte!”
Solitario in questa cabina solitaria, nell’universo
senza nessuno, e la chiocciola alla mia porta nasconde con stile
le sue corna.
“O, per mia causa, metti avanti le tue corna!”
A est, a ovest? Dove è il Vero?
— La bontà? — La luce?
Il mondo mi avviluppa; il mio stesso corpo avviluppa questa notte
la mia anima.
La mia anima come una lanterna di carta, i suoi pastelli disciolti
nella notte pioggiosa, nel mondo pioggioso.
How Near to Fairyland
The spring warmth steals into me, drying up all the tears of
my soul,
And gives me a flight into the vastness,— into a floorless,
unroofed reverie-hall.
Lo, such greenness, such velvety greenness, such a heaven
without heaven above!
Lo, again, such grayness, such velvety grayness, such an
earth without earth below!
My soul sails through the waveless mirror-seas.
Oh, how near to Fairyland!
Blow, blow, gust of wind!
Sweep away my soul-boat against that very shore!
Così vicino alla terra delle fate
Il caldo della primavera mi porta via, asciugando tutte le lacrime
della mia anima,
e mi dà un volo nella vastità — in una scoperchiata
camera dei sogni senza pavimento.
Così verde, vellutatamente verde un cielo
senza più cielo sopra di lui!
Come, ancora una volta, grigia, così vellutatamente grigia una terra
senz’altra terra sotto di lei!
La mia anima naviga attraverso lo specchio di mari senza onde.
Com’è vicina alla terra delle fate!
Sferza, sferza, raffica di vento!
Schianta la barca della mia anima contro quella terra!
The Invisible Night
The flat-boarded earth, nailed down at
night, rusting under the darkness:
The Universe grows smaller, palpitating
against its destiny:
My chilly soul — center of the world — gives
seat to audible tears — the songs of the
cricket.
I drink the darkness of a corner of the Universe,
— alas! square, immovable world to
me, on my bed! Suggesting what? — god or
demon? — far down, under my body.
I am as a lost wind among the countless atoms
of high Heaven!
Would the invisible Night might shake off her
radiant light, answering the knocking of
my soft-formed voice!
L’invisibile notte
La piatta, orlata terra, inchiodata alla notte
arrugginisce sotto l’oscurità:
l’universo cresce più piccolo, palpitando
contro il suo destino:
La mia anima fredda — centro del mondo — fa
posto a udibili lacrime — le canzoni
del grillo.
Bevo l’oscurità di un angolo dell’universo,
—
quadrato, immobile mondo per me,
sul mio letto! Suggerendomi cosa? — dio
o demone? — laggiù, in fondo al mio corpo.
Sono come un vento perduto fra gli innumerevoli atomi
dei Cieli!
L’invisibile notte potrebbe scrollare
la loro luce abbagliante, rispondendo ai colpi
della mia voce fattasi cedevole!
(traduzioni originali di Emilio Capaccio)
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