No cesará este rayo que me habita
¿No cesará este rayo que me habita
el corazón de exasperadas fieras
y de fraguas coléricas y herreras
donde el metal más fresco se marchita?
¿No cesará esta terca estalactita
de cultivar sus duras cabelleras
como espadas y rígidas hogueras
hacia mi corazón que muge y grita?
Este rayo ni cesa ni se agota:
de mí mismo tomó su procedencia
y ejercita en mí mismo sus furores.
Esta obstinada piedra de mí brota
y sobre mí dirige la insistencia
de sus lluviosos rayos destructores.
Non cesserà questo raggio che mi popola
Non cesserà questo raggio che mi popola
il cuore d’esasperate belve
e di fucine colleriche e di ferrai
dove il metallo più fresco marcisce?
Non cesserà questa ostinata stalattite
di coltivare le sue dure chiome
come spade e rigide focare
verso il mio cuore che mugghia e grida?
Questo raggio non cessa e non s’esaurisce:
da me stesso ha preso la sua provenienza
ed esercita in me stesso i suoi furori.
Questa ostinata pietra da me attecchisce
e su di me dirige l’insistenza
dei suoi pioggiosi raggi distruttori.
Guiando un tribunal de tiburones
Guiando un tribunal de tiburones,
como con dos guadañas eclipsadas,
con dos cejas tiznadas y cortadas
de tiznar y cortar los corazones,
en el mío has entrado, y en él pones
una red de raíces irritadas,
que avariciosamente acaparadas
tiene en su territorio sus pasiones.
Sal de mi corazón, del que me has hecho
un girasol sumiso y amarillo
al dictamen solar que tu ojo envía:
un terrón para siempre insatisfecho,
un pez embotellado y un martillo
harto de golpear en la herrería.
Guidando un branco di pescecani
Guidando un branco di pescecani,
come con due falci eclissate,
con due sopracciglia annerite e tagliate
da annerire e tagliare i cuori,
nel mio sei entrato, ed in lui poni
un reticolo di radici irritate
che avaramente accaparrate
hanno nel loro territorio le proprie passioni.
Vai dal mio cuore, di cui mi hai fatto
un girasole giallo e sottomesso
al dettame solare che il tuo occhio invia:
una zolla di terra per sempre insoddisfatta,
un pesce imbottigliato e un martello
stanco di battere nella fucina.
Si nosotros viviéramos
Si nosotros viviéramos
lo que la rosa, con su intensidad,
el profundo perfume de los cuerpos
sería mucho más.
¡Ay, breve vida intensa
de un día de rosales secular,
pasaste por la casa igual, igual, igual,
que un meteoro herido, perfumado
de hermosura y verdad.
La huella que has dejado es un abismo
con ruinas de rosal
donde un perfume que no cesa
hace que vayan nuestros cuerpos más allá.
Se noi vivessimo
Se noi vivessimo
quello che vive la rosa, con la sua intensità,
il profondo profumo dei corpi
sarebbe assai più di questo.
Ah, breve e intensa vita
di un giorno di secolari rosai,
passasti per la casa uguale, uguale, uguale,
a una meteora ferita, di bellezza
e verità profumata.
L’orma che hai lasciato è un abisso
con macerie di rose
dove un profumo che non arriva a finire
fa che vadano più in là i nostri corpi.
Umbrío por la pena, casi bruno
Umbrío por la pena, casi bruno,
porque la pena tizna cuando estalla,
donde yo no me hallo no se halla
hombre más apenado que ninguno.
Sobre la pena duermo solo y uno,
pena es mi paz y pena mi batalla,
perro que ni me deja ni se calla,
siempre a su dueño fiel, pero importuno.
Cardos y penas llevo por corona,
cardos y penas siembran sus leopardos
y no me dejan bueno hueso alguno.
No podrá con la pena mi persona
rodeada de penas y cardos:
¡cuánto penar para morirse uno!
Ombroso per la pena, quasi nero
Ombroso per la pena, quasi nero,
perché la pena annerisce quando schiocca,
dove io non mi ritrovo
non si ritrova uomo più disperato.
Sulla pena dormo unico e solo,
pena è la mia pace e pena la mia battaglia,
cane che non tace e non mi molla,
fedele al suo padrone, ma inopportuno.
Cardi e pene porto per corona,
cardi e pene sembrano i suoi leopardi
e non mi lasciano neppure un osso.
Non può farcela con la pena la mia figura
attorniata di pene e di cardi:
quanto deve penare uno per morire!
Todo era azul
Todo era azul delante de aquellos ojos y era
verde hasta lo entrañable, dorado hasta muy lejos.
Porque el color hallaba su encarnación primera
dentro de aquellos ojos de frágiles reflejos.
Ojos nacientes: luces en una doble esfera.
Todo radiaba en torno como un solar de espejos.
Vivificar las cosas para la primavera
poder fue de unos ojos que nunca han sido viejos.
Se los devoran. ¿Sabes? No soy feliz. No hay goce
como sentir aquella mirada inundadora.
Cuando se me alejaba, me despedí del día.
La claridad brotaba de su directo roce,
pero los devoraron. Y están brotando ahora
penumbras como el pardo rubor de la agonía.
Tutto era azzurro
Tutto era azzurro davanti a quegli occhi ed era
verde fin alle viscere, dorato fin a molto lontano.
Perché il colore trovava la sua prima incarnazione
dentro quegli occhi dai fragili riflessi.
Occhi nascenti: luci in una duplice sfera.
Tutto irradiava intorno come un suolare di specchi.
Vivificare le cose per la primavera
fu il potere di certi occhi che non furono mai vecchi.
Li divorano. Sai? Non sono felice. Non c’è piacere
come sentire quello sguardo straripante.
Quando m’allontanai, mi dispensai dal giorno.
La chiarezza germogliava al loro diretto sfiorare,
ma li divorarono. E stanno germogliando ora
penombre come il bruno rossore dell’agonia.
Canción última
Pintada, no vacía:
pintada está mi casa
del color de las grandes
pasiones y desgracias.
Regresará del llanto
adonde fue llevada
con su desierta mesa
con su ruinosa cama.
Florecerán los besos
sobre las almohadas.
Y en torno de los cuerpos
elevará la sábana
su intensa enredadera
nocturna, perfumada.
El odio se amortigua
detrás de la ventana.
Será la garra suave.
Dejadme la esperanza.
Ultima canzone
Dipinta, non vuota:
dipinta è la mia casa
del colore delle grandi
passioni e disgrazie.
Ritornerà dal pianto
dove fu portata
con il suo tavolo deserto
con il suo letto rovinoso.
Fioriranno i baci
sopra i cuscini.
E intorno ai corpi
solleverà il lenzuolo
il suo intenso rampicante
notturno, profumato.
L’odio ammortisce
dietro la finestra.
Sarà artiglio soave.
Lasciatemi la speranza.
(nota e traduzione di Emilio Capaccio)