Mercoledì, 2 agosto 2017
Non c’è estensione più grande della mia ferita, piango la mia sventura e i suoi congiunti e sento più la tua morte che la mia vita.
M. H
Miguel Hernández nacque il 30 ottobre del 1910 a Orih uela, nella regione sudorientale della
Spagna che si affaccia sul Mediterraneo. Fu il secondo figlio maschio di un’umile famiglia di pastori di capre. Ricevette i suoi primi insegnamenti
tra il 1915 e il 1916 presso il centro di insegnamento “Nuestra Señora de
Monserrate”. Completò la sua formazione primaria tra il 1918 e il 1923.
L’anno dopo si iscrisse al collegio di “Santo Domingo” di Orihuela, tenuto
dai padri gesuiti, ma molto presto dovette lasciare il corso di studio per
il conseguimento del diploma, a causa del volere del padre, e impegnarsi
esclusivamente nel mestiere di pastore. In questi anni si dedicò alla
lettura di tantissimi autori classici spagnoli e scrisse i suoi primi
componimenti poetici. Partecipò a vari cenacoli letterari di Orihuela,
organizzati dal suo amico Ramón Sijé, in occasione dei quali conobbe
Josefina Manresa, che sposerà qualche anno più tardi e che fu ispiratrice
di molte delle sue poesie. Nel 1934 all’età di ventiquattro anni, pubblicò
la sua prima raccolta poetica dal titolo:
Perito en Lunas. Nello stesso anno si trasferì a Madrid dove conobbe molti illustri poeti,
tra i quali: Vicente Aleixandre e Pablo Neruda, con il quale fondò la
rivista “Caballo Verde para la Poesía”. Le idee marxiste di Neruda ebbero
una grande influenza sul giovane Miguel Hernández che si allontanò
progressivamente dal cattolicesimo per avviare una rapida evoluzione
ideologica che lo portò ad arruolarsi con i repubblicani durante la Guerra
Civile Spagnola, durante gli anni 1936-1939. Nel 1936 pubblicò la seconda
raccolta di poesie, ritenuta da molti critici la sua opera più importante,
intitolata:
El Rayo que nao cesa, nella quale spicca l’elegia dedicata alla morte dell’amico Ramón Sijé. Nello stesso anno sposò Josefina Manresa dalla quale ebbe due figli, il
primo dei quali morì nel 1938. Negli anni della guerra civile continuò a
pubblicare altre raccolte:
Viento del pueblo (1937),
Teatro en la guerra (1937) — raccolta di testi drammatici sulla guerra —,
El hombre acecha (1939). Alla fine della guerra, che vide la sconfitta dei repubblicani e la
nascita del regime franchista, ritornò a Orihuela, dove fu catturato e
condannato a morte. La pena fu commutata in ergastolo. Nel periodo di
detenzione lavorò alla sua ultima raccolta:
Cancionero y romancero de ausencias (1938-1941). Dopo essere stato trasferito in varie prigioni, morì il 24
marzo del 1942, all’età di trentadue anni, nel penitenziario di Alicante a
causa di una grave forma di tubercolosi.
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Lunedì, 1 febbraio 2010
Geoffrey Hill, classe 1932, è uno dei più noti e apprezzati poeti inglesi. Le quattro poesie che pubblico qui costituiscono un insieme dedicato a quattro poeti che hanno patito la carcerazione e la morte per mano di poteri autoritari e oppressivi. Si tratta di Tommaso Campanella, filosofo e prete scomodo cinque volte processato dal potere ecclesiastico, per lunghi anni incarcerato, poi morto rinchiuso in convento; Miguel Hernandez, perseguitato dal regime franchista, morto "con gli occhi aperti" in carcere nel 1942; Robert Desnos, poeta surrealista e attivista politico, morto nel 1945 nel campo di sterminio di Terezin; e infine Osip Mandel'štam, vittima della tragedia stalinista, morto nel 1938 nel campo di transito di Vladivostok, a cui Hill dedica una accorata "valedizione", rifacendosi al titolo della raccolta poetica di Osip "Tristia"(1922), a sua volta riferita alle "tristezze" che Ovidio scrisse durante l'esilio sul Mar Nero decretato dall'imperatore Augusto.
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