LEGGENDO GLI OSSI DI SEPPIA: CASA SUL MARE (1)
Jiří Špička (*)
L’ultima sezione degli Ossi di seppia, la terza parte del libro Meriggi e ombre, è quella maggiormente trasformata nel corso delle successive edizioni. Nella prima edizione del 1921 si trovano soltanto tre poesie: Crisalide, Marezzo, e Casa sul mare. Nell’edizione del 1928 questa sezione viene ampliata con I morti, Delta e Incontro. E non è privo d’interesse il fatto che le tre poesie originali si ritroveranno tra due capolavori degli Ossi, cioè tra Incontro, il quale chiude il libro dei Meriggi e ombre, e Arsenio che chiude il terzo libro e precede dunque Crisalide.
Ci troviamo di fronte al gruppo di poesie che, per cronologia e composizione (segue soltanto l’epilogo di Riviere), sono le ultime degli Ossi e nel loro spirito ed espressione già anticipano la poetica delle Occasioni. Il fatto che l’autore abbia tanto fortemente ritoccato proprio l’ultima parte della raccolta ci permette di supporre che egli stesso abbia voluto costruire un ponte tra gli Ossi e le Occasioni. Le modifiche apportate da Montale trasformano quindi in modo non trascurabile lo sviluppo e il significato della raccolta. Particolarmente evidente è l’intenzione di rallentare (dopo Arsenio, il culmine del secondo libro dei Meriggi) il ritmo poetico, calmare il turbamento delle estasi esistenziali nella visione dell’apertura in un altro mondo e conservare la presenza degli abituali motivi con un più o meno leggero cambiamento delle connotazioni.