Se mi è venuta la voglia di tentare di tradurre qualcosa di Donald Justice, la colpa è tutta di John Irving e del suo romanzo "Hotel New Hampshire" (Bompiani, trad. P.F.Paolini), un libro a mio avviso delizioso in cui Justice viene citato spesso, quasi un Virgilio che accompagna momenti cruciali della vicenda narrata. In un primo momento avevo avuto il sospetto che Justice potesse essere un personaggio inventato da Irving, visto che non lo avevo mai sentito nominare. Ma era solo la mia ignoranza e il fatto che, per quanto ne so, non è mai stato pubblicato in Italia. La sua biografia dimostra che esiste eccome. E anche le sue poesie.
In quanto a questo lavoro, che deve essere inteso unicamente come un omaggio all'Autore, ribadisco che è stato un piacevole tentativo, non essendo io un traduttore professionista. Spero solo di aver reso nel miglior modo possibile quello che Justice voleva dire, e di non aver preso troppi svarioni linguistici. (Questo contributo era già stato pubblicato su “Fogli nel cassetto”, v. post precedente)