MI CHIAMO EMILIO COCO
e vivo in un palazzo al terzo piano
di via La Piscopia 89.
Ho insegnato francese per circa quarant’anni
ma ho amato sempre e solo lo spagnolo
e ho lasciato la scuola senza molto rammarico.
Non ho urgenza di sveglia la mattina.
Mi sorbisco un tazzone d’acqua calda
e faccio colazione
con caffellatte e fiocchi di frumento
che assicurano – è scritto sulla scatola –
un pieno di benessere.
Poi vado in bagno e apro il rubinetto
per lavarmi la ruggine degli anni
ma dalle stecche della tapparella
la luce mi aggredisce col suo scherno.
Mi siedo al tavolino e mi spremo il cervello
cercando un verso bello
presto desisto, è meglio concentrarmi
su qualche messicano
cileno o uruguaiano,
da un anno a questa parte
non m’intrigano più i castigliani.
Dopo cena, mi allungo sul divano
e m’addormento
a ogni trasmissione
sia fiction, annozero o porta a porta.
Il sabato non faccio più la doccia,
assolvo ai miei doveri coniugali
non settimanalmente
ma come e quando posso
né mi creo problemi se fallisco.
Inaspettatamente mi soccorre
un mormorio di sangue
se tento una carezza sul suo corpo
e anche se non risponde
mi esalto allo scoprirmi ancora giovane
per non aver perduto il desiderio
di ritrovarla sotto le lenzuola.
Poi torno su quel verso mal tradotto,
questo contare sillabe sul petto
mi ruba il sonno, m’alzo,
dieci gocce di lexotan,
biascico le preghiere della sera
e spero che la notte mi sia lieve.
Nei tuoi imperscrutabili disegni
Signore mi hai assegnato
una vita da piccolo poeta.
Ai grandi non s’addice un’esistenza
così insipida e piatta.
ME LLAMO EMILIO COCO
y moro en un edificio en tercer piso
de calle La Piscopia 89.
Cerca de cuarenta años enseñé francés
pero he amado siempre y solo el español
y dejé la escuela con escasa amargura.
No tengo prisa por alzarme en la mañana.
A sorbos bebo un tazón de agua caliente
y luego desayuno
café con leche y copos de trigo,
que aseguran –está escrito en el paquete–
un pleno bienestar.
Voy al baño y en el lavabo lavo
la herrumbre de los años,
pero la luz por la rendija abierta
me clava sus reflejos como insultos.
Ya sentado en la mesilla me estrujo el cerebro
buscando un bello verso
pero desisto pronto: es mejor concentrarme
sobre algún mexicano,
uruguayo o chileno:
de un año hasta la fecha
no me interesan más los castellanos.
Terminada la cena, me acuesto en el diván
y me adormezco
con cualquier transmisión:
sea fiction, año cero o puerta a puerta.
No me ducho los sábados,
absuelvo mis deberes conyugales
no semanalmente,
pero cómo y cuándo puedo:
no me invento problemas si es que fallo.
Inesperadamente me socorre
un murmullo de sangre
si intento una caricia sobre su cuerpo
y aunque no responde
me enfervorizo al descubrirme joven
por no haber perdido aún las ganas
de encontrarla debajo de la sábana.
Regreso al verso que traduje mal,
me roba el sueño contar sílabas sobre
el pecho, me alzo,
diez gotas del lexotan,
mascullo las plegarias en la noche
y espero que la noche me sea leve.
En tus inescrutables designios,
Señor, me has asignado
una vida de poeta menor.
A los grandes no les toca una existencia
tan pareja y vulgar.
*
TI RINGRAZIO, SIGNORE,
per tutte le commesse che ho incontrato
all’Iper di Pescara Nord, a Brico,
a Castorama, a Auchan, a Oasi, a Sisa,
alla Conad e agli altri supermarket
dove ci rifugiamo per sfuggire
all’ardore di questi pomeriggi.
Che gioia quelle bianche camicette
morigeratamente sbottonate
sul seno sotto camici attillati
col nome e con il logo dell’azienda.
Che regalo impagabile
le loro esili dita
che scorrono veloci
sopra i codici a barre dei prodotti.
Che mani alabastrine
con unghie di ogni forma e ogni colore,
mani tamburellanti
sui tasti della cassa,
mani di una bellezza folgorante,
che, disattentamente,
incrociano le mie
collocando la spesa nelle buste.
Mani che resteranno
per tutto quest’agosto
fino all’estate prossima
nel disco fisso della mia memoria.
TE DOY GRACIAS, SEÑOR,
por todas las cajeras que he encontrado
en el Íper de Pescara Norte, en Brico,
en Castorma, en Auchan, en Oasi, en Sisa,
en la Conad y en demás supermercados
donde hallamos refugio para huir
del calor de estas tardes.
Qué deleite aquellas blusas albas
levemente desabotonadas
en los senos, bajo las batas ceñidas
con el nombre y el logo de la empresa.
Qué impagable regalo:
los dedos tan gráciles
que discurren veloces
sobre el código de barras del producto.
Manos alabastrinas
con uñas de todo color y forma,
manos tamborileantes
en teclas de la caja,
manos de una belleza luminosa,
que muy fortuitamente,
entretocan las mías
colocando la compra en una bolsa.
Manos que quedarán
en todo el mes de agosto
hasta el próximo verano
en el disco duro del recuerdo.
*
Alla fine di via Agostinone
dove s’incrocia con il lungomare
aspettava paziente canticchiando
su una sedia di plastica a tre gambe
e distribuiva amore
ai neri e agli sbandati
per il modico prezzo di cinque euro
com’era scritto sopra un cartellino
che portava appuntato alla maglietta.
Lavorava in un vecchio casolare
dove cedeva la pineta il posto
a un viottolo invaso da sterpaglie.
Passavamo di lì per abbreviare
la strada per la spiaggia
e sembrava volesse salutarci
comparendo tra un intervallo e l’altro
con il berretto bianco e i pantaloni
a mezza gamba che si abbottonava
con studiata lentezza.
Scuoteva il materasso e lo metteva al sole
prima che l’occupasse un altro cliente.
Con la fronte segnata dalle rughe
e le guance cascanti nascondeva
il carico degli anni
imbrattandosi il viso
d’un fard acceso e spesse ciglia finte
sopra uno sguardo casto da bambina.
Le nuove costruzioni
si sono impossessate della zona
cancellando ogni traccia
di quella via e della sua presenza.
È rimasto soltanto un pezzo di cemento
dove vanno crescendo
cumuli d’immondizia e di detriti
e raggiungiamo il mare
per un viale con larghi marciapiedi
fiancheggiati da frassini
e recinti di bosso.
L’ho rivista stasera mentre passeggiavamo
per la strada che porta ai grandi alberghi
con lo stesso berretto e i pantaloni
azzurri a mezza gamba
e il passo dondolante d’un’ubriaca.
Chiedeva l’elemosina. Non so
se m’ha riconosciuto ma negli occhi
brillò un sorriso casto da bambina
quando accolse cinque euro nella mano.
Accettala Signore nella tua casa santa
ha dispensato gioia ai derelitti
lei stessa una reietta sulla terra
e dalle un letto morbido
e lenzuola di lino dove possa
riposare il suo ventre devastato.
Al final de calle Agostinone
donde cruza con la costa marina
esperaba paciente canturreando
en una silla trípode de plástico
y distribuía amor
a desbandados y a negros
por el módico precio de cinco euros
como estaba escrito en un cartelito
que llevaba apuntado sobre el suéter.
Trabajaba en un viejo caserío
donde dejaba la pineda el sitio
a una senda invadida de maleza.
Pasábamos allí para acortar
la calle hacia la playa,
y parecía que quisiera saludarnos
surgiendo entre un intervalo y otro
con el gorrito blanco y pantalones
a media pierna que se abotonaba
con estudiada tardanza.
Sacudía el colchón y lo ponía al sol
antes que lo ocupara un nuevo cliente.
Marcada la frente por las arrugas
y las mejillas flácidas escondía
el peso de los años
embarrándose el rostro
de colorete y de pestañas falsas
en la casta mirada de una niña.
Las nuevas construcciones
se fueron apropiando de la zona
borrando toda huella
de aquella calle y de su presencia.
Sólo ha quedado un trozo de cemento
donde van ascendiendo
cúmulos de inmundicias y detritus
y llegamos al mar
por una avenida con anchas aceras
alineadas de fresnos
y cercadas de boj.
La vi de nuevo esta noche cuando andábamos
por la calle que va a grandes hoteles
con el gorrito y con los pantalones
azules a media pierna
y el paso tambaleante de una ebria.
Vivía de la mendicidad. No sé
si me reconoció pero en los ojos
brilló la casta sonrisa de una niña
al recibir cinco euros en la mano.
En tu casa santa Señor acéptala
pues dispensó placer a derrelictos
ella misma una paria en esta tierra
y dale un lecho mórbido
y sábanas de lino donde alcance
a reposar su vientre devastado.
Nota dell’autore
Emilio Coco, nato a San Marco in Lamis (Foggia), è
ispanista, traduttore ed editore. Tra i suoi numerosi lavori ricordiamo i
più recenti: Antologia della poesia basca (1994), tre volumi di Teatro spagnolo contemporaneo (1998-2004), El fuego y las brasas. Poesía italiana contemporánea (2001), Los poetas vengan a los niños (2002), Poeti spagnoli contemporanei (2008), Jardines secretos (2008), Antologia della poesia messicana contemporanea (2009), La parola antica. Nove poeti indigeni messicani (2010), Dalla parola antica alla parola nuova. Ventidue poeti messicani d’oggi (2012). Come poeta ha pubblicato: Profanazioni (1990), Le parole di sempre (1994), La memoria del vuelo (2002), Fingere la vita (2004), Contra desilusiones y tormentas (2007), Il tardo amore (2008, tradotto in spagnolo, gallego e portoghese, Premio Caput Gauri, 2008), Il dono della notte (2009, Premio Alessandro Ricci-Città di Garessio, Premio Città di Adelfia, Premio Metauro, Premio della Giuria «Alda Merini»), El don de la noche y otros poemas (2011), Ascoltami Signore (2012, tradotto in spagnolo col titolo Escúchame Señor), Las sílabas sonoras (2013) e alcune plaquette. Dirige le collane I Quaderni di Abanico (Levante Editori, Bari) e Uni-versi (Sentieri Meridiani Edizioni, Foggia) ed è editore dei Quaderni della Valle. E’
stato tradotto in una decina di lingue. Nel 2003 il re di Spagna Juan
Carlos I gli ha concesso l’onorificenza Alfonso X il Saggio. Nel 2014 è
stato «poeta homenajeado» al Festival Internazionale «Letras en la Mar»
di Puerto Vallarta.
Emilio Coco, nacido en San Marco in Lamis (Foggia, 1940), es hispanista, traductor y editor. Entre sus trabajos más recientes destacan: Antologia della poesia basca (1994), tres volúmenes de Teatro spagnolo contemporaneo (1998-2004), El fuego y las brasas. Poesía italiana contemporánea (2001), Los poetas vengan a los niños (2002), Poeti spagnoli contemporanei (2008), Jardines secretos (2008), Antologia della poesia messicana contemporanea (2009), La parola antica. Nove poeti indigeni messicani (2010), Dalla parola antica alla parola nuova. Ventidue poeti messicani d’oggi (2012). Como poeta ha publicado: Profanazioni (1990), Le parole di sempre (1994), La memoria del vuelo (2002), Fingere la vita (2004), Contra desilusiones y tormentas (2007), Il tardo amore (2008, traducido al español, al gallego y al portugués, Premio Caput Gauri, 2008), Il dono della notte (2009, Premio Alessandro Ricci-Città di Garessio, Premio Città di Adelfia, Premio Metauro, Premio della Giuria «Alda Merini»), El don de la noche y otros poemas (2011), Ascoltami Signore (2012, traducido al español con el título Escúchame Señor), Las sílabas sonoras (2013) y algunas plaquettes. Dirige las colecciones I Quaderni di Abanico (Levante Editori, Bari) y Uni-versi (Sentieri Meridiani Edizioni, Foggia) y es editor de I Quaderni della Valle.
Está traducido a una decena de idiomas. En 2003 el rey de España Juan
Carlos I le otorgó la encomienda con placa de la orden civil de Alfonso X
el Sabio.En 2014 ha sido «poeta homenajeado» en el Festival
Internacional «Letras en la Mar» de Puerto Vallarta.