Giovedì, 7 aprile 2011
Ringrazio l'amico Enrico De Lea di avermi ricordato che da qualche parte dovevo avere questo libretto, ormai quasi introvabile. Eccolo qua, di una forza intatta, attuale in maniera inquietante. Come ebbe a dire Corrado Costa al suo editore Vanni Scheiwiller: "Scrivendo queste poesie ritenevo di avere raccolto segni di una realtà che si era manifestata ampiamente, codificata in una lingua artificiale, standardizzata per stereotipi politici, pesanti, ormai privi di emozione, ma che si sarebbe organizzata come memoria in un tempo successivo, dando vita a una realtà testuale. Come se la poesia vivesse prima dell’apparizione del testo. Se é possibile ricordare il passato, non é possibile dimenticare il futuro. Il futuro non si vede e quando il poeta lo comincia a parlare, per questo viene considerato cieco.Scrivevo, dunque, poesie per un testo invisibile, per conficcare una spina nella lingua che lo avrebbe parlato.Il Iinguaggio standard usato appare sempre più come una lingua ignota e l'oggetto "Pseudobaudolaire" (sic) é merce d’uso per usi sconosciuti. Non sapevo che i tempi sopraggiungessero così rapidi, da fare rileggere "Pseudobaudolaire" come specchio degli anni immediatamente successivi alla sua stesura". Ma anche, mi permettto di notare, specchio degli attuali, quasi cinquant'anni dopo la sua prima edizione, nel 1964. Del resto, aggiunge Costa nella lettera all'editore, "se la poesia contemporanea ha qualche punto di partenza, non ha ancora qualche punto d’arrivo. E' qui che mi distinguo dai poeti "arrivati". Non si é stati chiamati a innalzare un edificio, ma a vedere in trasparenza - cito da Wittgenstein - davanti a sé le fondamenta degli edifici possibili". Una dichiarazione di poetica di non poco momento, proiettata in avanti, anche oltre l'identità o il lascito dell'autore, restituita alla responsabilità dei poeti che sarebbero venuti: "Il mio lavoro di poeta è stato questo: sollecitare, anticipare, proporre un'improponibile poesia non mia, convincere che "x" nascerà e che giustificherà il mio testo. (...) Con "Pseudobaudelaire" fabbricavo una pietra di scarto. Dalla produzione di significati volevo esaurire la possibilità di senso. Un contenuto senza recipiente che lasciava a mani vuote la catena del passamano". I DUE PASSANTI
I due passanti: quello distinto con il vestito grigio e quello distinto con il vestito grigio, quello con un certo portamento elegante e l’altro con un certo portamento elegante, uno che rideva con uno che rideva uno per lo più taciturno e l'altro per lo più taciturno, quello con le sue idee sulla situazione e quello con le sue idee sulla situazione: i due passanti: uno improvvisamente con gli attrezzi e l'altro improvvisamente nudo uno che tortura e l'altro senza speranza una imprecisabile bestia una imprecisabile preda: i due passanti: quello alto uguale e quello alto uguale, uno affettuoso signorile l'altr0 affettuoso signorile, quello che si raccomanda e quello che si raccomanda
AGIOGRAFIA: ATTI DEI VOLTAGABBANA
nell'orribile nevicata pro e contro il branco é uscito a caccia il lupo - nell'orribile nevicata capitalismo - han fuso sottoterra il sangue delle viti pro e contro la vendemmia hanno reciso la gola della vigna han dato fuoco al vento - circondato pro e contro il campo hanno falciato i falciatori in nome della storia - pro e contro - ha lavorato il mercenario: pro e contro la conquista della terra sono caduti i figli dello spasimo: i contadini sono stati i primi: i sepolti non battono bandiera pro e contro i co- mandanti pro e contro Cristo Sant'attivista Saulo - pro e contro Saulo i martiri non hanno crisi di coscienza - vietato ai non addetti il cimitero di Madrid - nessuno rende la doppia paga la doppia vita ai morti non é previsto ai vinti morire per nessuna vittoria l'esecutore resta ancora in carica pro e contro i fucilati
ANONIMO CONTEMPORANEO
hanno funzioni disposizioni facoltà poteri discrezionali: lasciapassare per il coprifuoco una estrema intelligenza del particolare e il potere-dovere di decidere: sentono ai primi accenni di terrore l’uomo che ha il corpo teso e doloroso nella camera bassa. Solo loro verranno per chi c’é dietro la porta: basta nell’omertà una fessura d’odio una scheggia di sangue per le analisi per conclusioni peritali cenere, reliquie di lamenti dentro verbali di testimonianza
i moti interni di disperazione la piaga dentro la ferita: tutte peroepiscono le impossibilità di un uomo contro il silenzio. Loro seguiranno la cosa: assunto visto confutato esteso valutato i sensi e i colpevoli aspetti del dolore (per quali altri motivi) PQM più raccolgono sangue e più concludono per l'insuflicienza di prove investono poteri e competenze hanno funzioni ordini mandati: non sono in grado di salire il fondo della complicità
BALLATA DI BUONA DOTTRINA
Chi ha i documenti nasconda il dossier e chi é ferito stia composto - in croce chi é torturato muoia sottovoce il vento si divida dal rumore dei boschi e l’anima da queste estreme spoglie lasci in pace gli ostaggi: per piangere nascondere la voce chi piange
Essi hanno orecchie abili: volpi fredde, segugi d’afflizione direttori di coscienza in caccia di contrizione fanno carniere di dolore
La parola stia schiacciata in bocca, oscura - se danno fuoco alla covata che s’intani la madre forsennata chi perde sangue cancelli la trama: non c’é ragione di gridare, oggi come un respiro di silenzio tende l’aria i dirigenti che giudicheranno chi avrà gridato amato aperto il cuore il giorno che gli daranno ragione non gli perdoneranno.
IL MIRACOLO INFERNALE
lettura da A. Machen
i cari inganni: i flori che cantano, l’Europa positivista in trance - d’improvviso la rosa che comincia a ridere apre e chiude la bocca: un giorno (il giorno come questo) s’incammina ai lati del giardino, al campo d’osservazione fra esempi immaginari e metamorfosi: se il polline colava putrefatto, se i mezzi di riproduzione spremevano cicuta non temere - temi il giardiniere che ritiene la cosa naturale
la giusta propaganda: il re che beve alla salute alla pace, all’integrazione di Amleto - sabotatori a parte, il popolo era pieno di fiducia il sistema sicuro - un giorno (il giorno come questo) se la patria cominciò ad esigere aprì e chiuse la bocca se i boja assunsero compiti burocratici non temere - temi l'osservatore, che ha inquadrato la cosa - naturale
la grande convulsione: i cani che accusano lo sventrato - i vermi che dan la colpa alla ferita - un giorno il giorno come questo - se la razza cominciò a chiedere, aprì e chiuse la bocca se l’onore cominciò a chiedere se i cani cominciarono a chiedere per ogni cane morto dieci uomini vivi - non temere - temi se qualcuno giustifica la storia
AUTOCRITICA
Sostenuto da Cristo, dolcemente chinato sotto le pieghe dell’alcool, dibattuto da voci deliranti: unica sicurezza il mare cieco - devastato - dopo i bombardamenti - Dylan Thomas dicono sia morto per auto- affogamento
altri invece hanno resistito fino all’8 di giugno (ore cinque) in campo di concentramento: una rosa selvatica portandogli Alena Tesarova Robert Desnos é morto parlando di salvezza e di altre cose non scritte, che dovremo imparare con coraggio
altri ancora - per sollecitazione dei potenti - cinque epoche fa o successive a questa - subito sono stati tolti di mezzo: Lorca abbattuto nel punto di maggiore pressione del silenzio:
Tutti: non per fatalismo dialettico - sconfiitti per impersonali motivi, essendo in gioco la sorte delle generazioni sbagliate. Ora davanti a neo-irrisoluzioni astuti, sordi, vittoriosi: nella stanza i poeti vanno e vengono parlando di Trattori.
E' possibile leggere il testo integrale di "Pseudobaudelaire" QUI, un ebook edito da Biagio Cepollaro che riproduce quanto ripubblicato nel 2003 da Editrice Zona, senza però la preziosa lettera a Vanni Scheiwiller che appare in calce alla seconda edizione del 1986.
Una nota di Maria Valente, con altri testi di Costa tratti dall'antologia Cose che sono, parole che restano, Edizioni Diabasis, 1995 QUI
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Tracciato: Giu 17, 10:30