Il pavone sull’antenna
stelle calamitate
verso la luna dorata
imbrunire sereno
gigante ombra sulle antenne
di pavone
di un inquieto cuore
procede il passo
a fianco di elettricità illegali
caccia la terra il contadino stanco
gioca il viandante
con l’altrui sorriso
capretti solitari ai bordi
di pozzi attendono
il giorno dopo la notte
La danza del granchio
Lo sapete? Anche i granchi giocano
al calar della calura. Il mare placido
mormora le assenze.
A quell’ora i granchi si fidano: inesperti.
Si concedono alla danza, mimano la copula.
Avvinghiano, senza paura, il nulla.
Non contrappongono le chele
agli oggetti: poi scompaiono. Così come
sono apparsi. Senza inganno…
Ramarro
Ramarro che scappi tra le fronde secche:
il sole si cela dietro i tuoi colori
un suono nebbioso intinge il vento
tra lontane ciliegie in fiore,
ma non quelle dirimpetto a occhi vivi
in un orbita di muta ragione.
Ramarro continui a cercare un frusciante rifugio.
Chi ti guarda, privo di fronde, cerca
un refrigerio sommesso
eppure è solo il principio di primavera.
Dove tu attendi giace la vipera,
dice un detto che non accetto.
NOTE BIOGRAFICHE SULL'AUTORE
Gaetano Benčić
Nato a Torre nel 1978, insegna storia e geografia presso la Scuola Media Superiore Italiana "Leonardo da Vinci" di Buie. Si occupa di storia istriana;
ha pubblicato il libretto La Valle del Quieto e ha collaborato al libro Torre, Abrega e Fratta-Patrimonio culturale. Ha
partecipato al concorso "Istria nobilissima" edizione 2008, ottenendo il secondo premio nella sezione poesia. I testi sono tratti dal volume omonimo edito a cura del Comune di Torre-Abrega (Croazia).
Per Alessandro Salvi rimando a quanto pubblicato qui