Lunedì, 24 maggio 2010
In questo gioco di artigianato osmotico tra poeti/traduttori, nel quarto appuntamento con i testi elaborati in simbiosi nel corso del gemellaggio italo-francese di Pistoia nella scorsa primavera (v. i precedenti al tag "parole in coincidenza") è Martha Canfield a restituire a Olivier Bastide (presente su questo blog anche con un altro interessante lavoro v. qui) il "favore", traducendo tre suoi testi tratti dal libro "L'Arpenteur" (L'Agrimensore), inedito in Italia. Anche qui tradizione e modernità si intrecciano solidamente, i richiami di matrice simbolista si annodano su un moderno tessuto di poesia in prosa, in immagini immediate e sibilline insieme. L’Arpenteur
L’abîme croît au jour suivant ; il définit l’austérité. Dans mes allées, je sais l’écueil des joies soudaines. Nourri d’herbe et de pacotille, j’ai l’air réticent des bergers d’hiver. J’appréhende l’outrage, les saignées vives sur l’écorce. Ma palanquée de mots goûte la Terre, l’Homme… Arpenteur du pays connu, pétri vivant au chaud des cendres.
L’Agrimensore
L’abisso cresce il giorno dopo; definisce l’austerità. Nei miei passaggi, conosco lo scoglio delle gioie improvvise. Alimentato d’erba e di paccotiglia, ho l’aria reticente dei pastori d’inverno. Temo l’oltraggio, le incisioni vive sulla corteccia. La mia carriolata di parole assapora la Terra, l’Uomo... Agrimensore del paese conosciuto, impastato vivo al calore delle ceneri.
Mythe
J’ai rencontré l’ombre et le temps, frôlé l’envie. J’attendrai encore l’éveil ; je serai dans l’amour du blé mûr, aux fières ronces. La mort s’enivrera du creux de l’œil. Elle taira l’absence de cadavre quand partira le Minotaure.
Mito
Ho incontrato l’ombra e il tempo, rasentato l’invidia. Aspetterò ancora il risveglio; sarò nell’amore del grano maturo, nei superbi pruni. La morte s’ubriacherà del vuoto dell’occhio. Lei tacerà l’assenza del cadavere quando sarà partito il Minotauro.
Ebahi
Mon cri campe sous le ciel âpre. Il s’est nourri des solitudes, habillé d’une géométrie stricte et voyageuse. Les pierres utiles l’ont construit pour en être les mères. L’horizon outrepasse le bleu. Je décline mes insomnies à l’alliance de la terre et de l’homme, sans sympathie pour les cannibales. Je suis au secret, tenu à réprimer l’émoi du merle.
Sbalordito
Il mio grido campeggia sotto il cielo aspro. Si è nutrito di solitudini, di geometria rigorosa e viaggiatrice. Le utili pietre lo hanno costruito per esserne le madri. L'orizzonte oltrepassa il blu. Io declino le mie insonnie all’alleanza della terra e dell’uomo, senza simpatia per in cannibali. Sono dentro il segreto, obbligato a rimuovere il turbamento del merlo.
Olivier Bastide, Extraits de L’Arpenteur, Les Solicendristes, 2002 (trad. Martha Canfield)
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