In questo periodo di grandi contestazioni contro la TAV, questo testo di B. Noël (TGV, ovvero train à grande vitesse, treno ad alta velocità) sembra capitare a proposito. E' una suite di tre poemi tratta dal suo libro "Le reste du voyage", che per quanto mi risulta è ancora inedito in Italia. Lo sguardo sulle cose, le cose che rimbalzano lo sguardo e l'uomo in mezzo a questa relazione come un corpo che attraversa la materia. Se si considera la sua produzione, di Noël nella nostra lingua c'è davvero poco, a parte qualche traduzione di testi sparsi qua e là. Quella che conosce meglio l'autore è Donatella Bisutti, che nel lontano 1978 ha pubblicato sull'Almanacco dello Specchio di Marco Forti (n.7) alcuni testi tratti dall'ormai storico "Estratti del corpo", che all'epoca mi impressionò non poco e che rappresenta l'esordio di Noël in letteratura. Insieme a TGV, qui in traduzione pressochè letterale e "impoetica", pubblico anche un testo "teorico" del 1995, "L'atto di poesia", in cui Noël dice la sua su vita, corpo, poesia.
Chi è Bernard Noël? Nato nel 1930, è un poeta, saggista e romanziere tra i più noti e incisivi in Francia, un personaggio appartato che ama rinchiudersi nella sua casa di campagna senza rinunciare ad una intensa attività culturale. Tra le sue opere il romanzo "Le Chateau de Cène", ambientato in Algeria, contro gli orrori della guerra, famoso per essere stato oggetto di censura e al centro di un processo contro il suo autore.