Gabriella Garofalo, nata a Foggia nel 1956, vive a Milano. Presente in numerose riviste ed antologie, ha pubblicato tre raccolte di versi: Lo sguardo di Orfeo (Cesati editore, Firenze 1989), L'inverno di vetro (Edizioni dell'Arco, Milano 1995), Di altre stelle polari (Stampa spa, Brunello (Va) 2003).
Esperienze su luce e corpo nero.
04/03/'05
a Michael
Rabbiosa percorrerti,marzo,di neve
della mia rabbia come neve pura-
l'anima convulsa la sfrenata parola
rigettartele contro,cielo,indifferente cielo
livida luce del distacco-
sfami la città-
di neve purificata ma di neve morta-
la sua ira dei passi di un'anima
che di neve affonda.
30/03/'05
Blu,fredda,assordante
levi luce dal mio grembo
levi luce dal grembo di mia luna-
spettri d'amore,fantasmi al desiderio
a voi scomparsa. Silenziati.
A voi non sia la vita
da luna dal mio grembo -
chiedete al cielo,se vita gli rimane
dopo frecce in silenzio gettate-
mie ossessioni,implacano.
01/06/'05
Levo chiamarti,luce,
spezzata luce nelle membra
bestia indifesa che cede all'agguato-
pure,di tuoi spasimi anima disfrena
tutta la corre scossa blu-cobalto-
perché prosegua assurdi frammenti di esistenza
se leva amante parola più lordata
solo pensando a grembo
che tua ricerca nega-
mia luce molte le strade di nessuno.
04/09/'04
Sia luce oggi,Madre Luna,
splendidamente nera levati
di blu-cobalto,mentre segue l'anima
insieme a te ustionando-
esigere che l'anima non arda
è chiedere al fuoco stesso
di grembo di esistenza
non più ardere,vivo,soltanto vivo
nel silenzio bianco.
05/06/'05
La luce odorosa di verde di erba-
prima stagione,stagione che tutte genera e divora
non riesce invaderti,mia città,
troppo dispersa in cerca di sepolto seme-
sepolto tra le stelle all'addiaccio.
08/03/'05
a Michael
Quasi inaspettata luce,una mattina
appena più gelida del solito:
la fine del mito,dei tuoi anni-
se non intende lasciarti sola mia città
se di vento di domande t'insegue il freddo
certo non può risponderti
ambigua luce d'insegne di fanali
e non pensa neanche di risponderti
l'ammuffita paura di uno sguardo,
anima che corre le tue strade.
11/06/'05
Solare luce che ti è dentro
un'allegria vigorosa disseta l'anima di verde
e non importa se la fame di cielo
mangia impura luce dove ti rigettano
corpo di madre,corpo di un amante-
amore,dicono,
se proprio non c'è altro.
14/04/'05
Di sua creazione geme la città-
dolori di nuove nascite, esistenza.
A volte sei,città dove io vivo,
vento che l'anima aggredisce
di lei si scuote,sfama-
non si aspetta l'anima tuoi morsi
né si aspetta tuoi morsi
esile verde di alberi che muori
scattando al silenzio.
In questo vento in questa morte
anima gettati-
se ti è possibile riemergi.
15/04/'05
a Michael
Tu esisti,luce,ma ti spezza sete di anima
muro,irta esistenza-
non affretti né ansimi di affanno
il desiderio se l'anima in ricerca:
viene scompare infrange-
così l' acqua,levarsi di un'onda,
livida luce cruda
contratta luce a intermittenza:
perché non segua l'anima sue ombre
perché non s'inventi suoi fantasmi
se cede nel silenzio verde di alberi
se di verde abbatte la città-
sono indifesi.
16/04/'05
a Michael
Non ascoltare,anima, lascia perdere mia città
se chiedono di spegnere fuoco della rabbia-
accendi anima accendi mia città
quel blu di un'ira che non esplode,non sframmenta
ma segue blu lenta implacata
più ancora di un cielo che ripete-
anima, del blu di una dispersa ira
getterai al cielo tentativi di parola
e tu,città che vivo,del blu di una dispersa ira
abbatterai alberi anime esistenze-
molte le voci dell’acqua,dicono-
lasciate perdere,non hanno senso
se stratega leva l'ombra.
24/03/'05
a Michael
Forse non hai mai visto l’ora blu
quando i fiori di mandorlo e di pesco
sono ridotti al silenzio
da antracite di cielo d’inverno
da rami ancora nudi-
di puro fuoco, ira che mi arde
azzurra le strade del mio corpo
di sola tensione verticale slancia
dal profondo della terra al cielo,
di paura che ti scuote,mia città,
la senti tra candele che ricordano
una più ambigua luce.
24/07/'05
Fendenti di luce scompigliano l'anima,
tua chioma incolta-
sono radi i tuoi alberi,città dove io vivo,
pure non esiti a metter fine ad esistenza
di verde intenso a generare verde-
non ti denuda l'anima il suo ramo
né vede foglia il vero:
città,tu non desideri altro verde,
non serve se verdi guizzi di neon
t'illividiscono il corpo.
27/04/'05
Varcando l'aria,penetrando il cielo,
sfidando luci fisse,gettando il corpo al corpo delle stelle-
brucia sapore di esistenza,anima,
mentre l'anima della città le molte sue strade
corrono fame carestia
e il sale di abbandono ustiona labbra-
anima,ricorda,anche la città può bruciarti
se bruciarti le urla il desiderio.
28/02/'05
a Michael
Non devi esigermi figlia o madre:
sconsacrate le case è avido luogo
di slarghi sempre uguali
e verdi sono i volti verdi le luci
se illividiscono strade
ancor più livide voci che rivelano:
seme non parla non parla la natura
persino l'acqua accolta con freddezza
se verde si reprime il mare-
di sua ira forse, forse una città-
là muove l'anima a disagio.
31/05/'05
Inverno dell'anima ti sento
in altre acque più profonde
in anfratti di più odorose piante-
mentre gli amori di luna di cielo
sono bestie selvatiche,mordono
e diffonde nell'azzurra minaccia del tramonto
azzurra luce-
incalza il desiderio depreda anime
ti preme.