Mercoledì, 28 marzo 2007Lucianna Argentino - Diario inversoTrackbacks
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Cara Luisanna, trascrivo qui la risposta di Manni, che ovviamente mi ha fatto molto piacere:
Gentilissimo, grazie mille per la segnalazione - tra l'altro il suo pezzo mi pare molto bello, oltre che lusinghiero. Le auguro buon lavoro agnese manni Manni Editori via Umberto I, 47-51 73016 San Cesario di Lecce tel. e fax 0832-205577 www.mannieditori.it
Cara Lucianna, ancora commenti interessanti vedo...mi fa piacere...hai avuto la mia email poi? ci sentiamo, un abbracco
P.S. Lucianna: vedi anche il commento di Steven Grieco in reply al # 4...ciao
Bello l'intervento di A. Ciccullo. E interessante la seconda parte. Si', mi sembra proprio quella la strada da fare. Indubbiamente spingere lo sguardo oltre "la condizione umana" vista come luogo di pura sofferenza, guardando piu' attentamente la parola, o meglio il suono - la sonorita' - che ad essa e a tutto il resto serve da veicolo. Non la parola in senso tecnico, stilistico - che pure e' imprescindibile; non la parola nella sua stratificazione - fatto storico, importante ma non esauriente: ma la parola nel suo spessore profondo, il suo impatto nell'aria che respiriamo, il suo radicarsi inavvertito nello stesso nostro senso dell'esserci, come ali - e piu' oltre ancora, nell'assenza.
Le poesie di Lucianna Argentino sono gia' importanti da questo punto di vista, e coraggiose, dato il retroterra di facili certezze (e nel contempo di nero pessimismo) e di epigonismo di cui la poesia ovunque si nutre da diversi decenni. Anche la publicazione di "Diario Inverso" e' importante. C'e' un vero e proprio problema nel farsi pubblicare, non e' vero? E quando la "ricerca" e' troppo radicale, a chi fa piacere sentire dire che il testo, "pur bello, non rientra nelle scelte editoriali di quell'editore"... Allora questa pubblicazione e' gia' un bene. Perche' questo paesaggio poetico spesso cosi' deludente e mediocre? Da troppo tempo il poeta ha fatto sue, forse per un inconfessato senso di inferiorita', le ragioni e le certezze di un certo tipo di pensiero "scientifico", d'altronde proprio quello piu' facilone e promozionale, che e' poi quello che arriva all'uomo di strada (che siamo noi) soprattutto attraverso la stampa. Il poeta ha cosi' finito per identificarsi con una visione del mondo che assolutamente non gli compete. Ha perso, in parte almeno, la facolta' di scrutare attentamente le cose secondo un proprio esperire di prima mano, senza farsi deviare, anche solo inconsciamente, dalla prima ingannevole teoria (ribaltata o smentita vent'anni piu' tardi). Deve conoscere, certamente, gli altri pensieri, ma deve soppesarne con estrema attenzione ogni aspetto - pena il decadimento in una condizione imitatoria e inautentica. Il pensiero scientifico e' un possibile modo di intendere il mondo. Possiamo pero' suggerire che nessun sistema di pensiero, compresa la religione, puo' aspirare all'universalita'. Non perche' quest'ultima non esista, forse, ma perche' la strada sarebbe ben piu' ardua dell'astrofisica, del poetare, o del credere. Tale e' la complessita' del pensare umano. Tutto e' qualcos'altro. Tornando a noi, il poeta, prima di ogni altro, puo' essere consapevole di questo. Un saluto, Steven Grieco
Sono contento di questi bei commenti. Lucianna, davvero, molto pertinenti e azzeccati. Come vedi non si finisce mai di trovare senso nella poesia, quando vale come la tua...a proposito dei quindici anni, ho trovato bello il raccontino che hai pubblicato su Erodiade...
a presto G |
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