Alcuni testi di William Carlos Williams
tratti da "Quadri da Brueghel", ultimo lavoro del poeta, premiato
postumo (Wliiams era morto nel 1963) con il Pulitzer Prize for Poetry,
testimonianza di un interesse costante di W. per le arti figurative come
oggetto e ispirazione della poesia.
Dice di essi Ariodante Marianni, autore delle
traduzioni: "La raccolta, che accanto a cose meno belle, contiene poesie
senz'altro degne di figurare in un'antologia essenziale di Williams,
non modifica sostanzialmente l'immagine del poeta quale appariva dalla
produzione precedente. La materia vi è forse più decantata, la lingua e i
ritmi più fluidi, l'invenzione più libera; ma certe composizioni
richiamano ugualmente temi e procedimenti già sperimentati con pari
successo. C'è tuttavia un riferimento insistito alla fantasia che vale
la pena di sottolineare, e che lontano dall'essere, come potrebbe anche
sembrare, un ribaltamento della posizione espressa con il famoso no ideas but in things
(concetto-base della poetica williamsiana, ribadito più volte
dall'autore), ne è il quasi inevitabile complemento. Schematicamente:
dalle cose, le idee; ma da queste non scaturisce alcuna realtà che non
sia, per così dire, immaginata: per questo, only the imagination / is real.
È così che troviamo assai più frequenti i richiami alle cose dell'arte:
dalle « involontarie dichiarazioni sulla poesia » notate già da
Vittorio Sereni in The Desert Music, a quelle altrove ben più
esplicite (« la rosa appassisce / e poi si rinnova / per mezzo del suo
seme / ma dove / se non nella poesia / potrà non subire / alcuna
diminuzione / del suo splendore»); dalle citazioni di nomi di artisti a
composizioni direttamente e totalmente ispirate a loro opere, come è
appunto il caso della serie (la stessa che dà titolo
all'intera raccolta).[...]" Paesaggio con la caduta dì Icaro
Secondo Brueghel
quando Icaro cadde
era primavera
un contadino stava arando
il suo campo
la fastosa parata
dell'anno era
in atto tintinnando
presso
la riva del mare
attenta solo
a sé stessa
sudando sotto il sole
che scioglieva
la cera delle ali
al largo della costa
uno spruzzo
insignificante
affatto
inosservato era
Icaro che annegava