Alcuni testi da "Gli amori gialli" di Tristan Corbière (Il Foglio Clandestino, 2008) nella traduzione (anzi nella interpretazione, come afferma lui stesso) di Luca Salvatore. Una bella edizione in 300 esemplari numerati, ben curata e stampata, che se forse manca di qualche nota e di qualche riferimento bio-bibliografico, che probabilmente appariranno nel secondo tomo, è invece arricchita dalle pagine che Paul Verlaine dedicò a Corbière nel suo "Les Poètes maudits", un titolo poi diventato canonico, in cui lo accumunava a Arthur Rimbaud e Stéphane Mallarmé (ed. del 1884).
Si tratta come dicevo del Tomo I: mancano ancora le sezioni "Armor", "Gens de mer", "Rondels pour après" e "à Marcelle" che chiude il libro simmetricamente al testo di apertura dallo stesso titolo (secondo l'edizione Alcan-Lévy del 1873).
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A L'ETERNEL MADAME
Mannequin idéal, téte-de-turc du leurre,
Eternel Féminin!... repasse tes fichus;
Et viens sur mes genoux, quand je marquerai l'heure,
Me montrer comme on fuit chez vous, anges déchus.
Sois pire, et fais pour nous la joie a la malheure,
Piaffe d'un pied léger dans les sentiers ardus.
Damne-toi, pure idole. ! et ris! et chante! et pleure,
Amante! Et meurs d'amour!... à nos moments perdus.
Fille de marbre! en rut! sois folâtre!... et pensive.
Maîtresse, chair de moi! fais-toi vierge et lascive...
Féroce, sainte, et bête, en me cherchant un coeur...
Sois femelle de l'homme, et sers de Muse, ô femme,
Quand le poète brame en Ame, en Lame, en Flamme!
Puis — quand il ronflera — viens baiser ton Vainqueur!
ALL'ETERNA SIGNORA
Manichino ideale, bersaglio di lusinghe,
Eterno Femminino!... fatti bella;
E vieni sulle mie ginocchia, quando sarà giunta l'ora,
A mostrarmi come si fa da voi, angeli decaduti.
Fa' peggio, e per noi manda la gioia alla malora,
Scalpita con piede leggero per gli ardui sentieri.
Dannati, puro idolo! e ridi! e canta! e lagnati,
Amante! E crepa d'amore!... sui nostri momenti perduti.
Puttana di marmo! infoiata! sii bizzarra!... e riflessiva.
Padrona, carne mia! fatti vergine e lasciva...
Feroce, santa, e bestia, in me cercando un cuore...
Sii femmina dell'uomo, e fa da Musa, o femmina,
Quando il poeta rinfaccia l'Anima, la Lama, La Fiamma!
Poi — quando ronferà — vieni a fottere il tuo Vincitore!