HO VISTO VIOLE OGGI IN GIARDINO
Allorché io andai
approdi futuri
inermi garriti.
Il mondo intero labbra non ha,
perso è l’arco ridente.
Flaccido cascame di ottusa chiusura.
Ho visto viole oggi in giardino,
tu non esisti in nessuna stagione.
Vile fine di un approccio ostile.
Fermenti sfilacciati non hanno requie,
candelabri spenti i tuoi ammanchi di vita.
DISINCANTO
I tuoi occhi sfiatati,
e filari d’argento a incorniciare
l’impossibile risvolto anelato.
Sfoghi soppressi e addobbati consensi
interrogano il tuo cuore.
Derise e madide movenze
mentono.
Camuffati, nudi rami ti attraversano,
e sorridi.
Parvenze dorate di fori insanati.
Grezzi bisbiglii, impotenti,
annoverano della tua vita fluidi corsi impediti
da insormontabili onde.
E preghi, piangi, soffri, ami,
unguenti zuppi di pietà non leniscono
le incandescenti acque avviluppanti ogni tua fibra.