FOGLI D'IPNOS
I
Per quanto possibile, insegna a diventare efficace, per
il fine da raggiungere ma non oltre questo. Oltre questo
è fumo. Dove è fumo è mutamento.
II
Non attardarti nel solco dei risultati.
III
Guidare il reale fino all'azione come un fiore accostato
alla bocca acidula dei bimbi. Conoscenza ineffabile del
diamante disperato (la vita).
IV
Essere stoico, è raggelarsi, con gli occhi belli di Narciso.
Abbiamo censito tutto il dolore che il boia avrebbe potuto
cavare da ogni fibra del nostro corpo; poi, col cuore
nella morsa, ci siamo mossi e schierati.
V
Non apparteniamo ad alcuno se non al punto dorato
di quella lampada a noi sconosciuta, a noi inaccessibile,
che tiene desti il coraggio e il silenzio.
VI
Lo sforzo del poeta mira a trasformare vecchi nemici
in leali avversari, ogni fertile domani essendo funzione
dell'attuazione del proposito, specie là dove svetta, s'intrica,
declina, è decimata tutta la gamma delle vele ove
il vento dei continenti rende il suo cuore al vento degli
abissi.
VII
Questa guerra si prolungherà oltre gli armistizi, platonici.
L'installazione dei concetti politici proseguirà in
modo contradditorio, nelle convulsioni e al riparo d'una
ipocrisia sicura dei suoi diritti. Non sorridete. Bandite lo
scetticismo e la rassegnazione e preparate la vostra anima
mortale in vista d'affrontare intra-muros demoni di
ghiaccio analoghi ai genii microbici.
VIII
Certi esseri ragionevoli perdono persino la nozione della
durata probabile della loro vita e il loro equilibrio
quotidiano quando in essi l'istinto di conservazione crolla
sotto le esigenze dell'istinto di proprietà. Diventano
ostili ai fremiti dell'aria e soggiacciono senza ritegno all'assillo
della menzogna e del male. Si abbatta una grandine
malefica, e andrà in briciole la loro trista condizione.
[...]
(traduzione di Vittorio Sereni)
PERCHÉ UNA FORESTA
Perchè una foresta sia superba
Ha bisogno d'età e d'infinito,
Oh, non morite troppo presto, amici,
Sotto la grandine della miseria,
Abeti che dormite nei nostri letti
Fate eterni i nostri passi sull'erba.
LA VERITÀ VI RENDERÀ LIBERI
Tu sei lampada, tu sei notte:
Questa finestrella è per il tuo sguardo,
Questa panca per la tua fatica,
Questo po' d'acqua per la tua sete,
I muri, i muri sono di colui che la tua chiarità
mette al mondo,
O detenuta, o Sposa!
(traduzioni di Giorgio Bassani)