L'iniziativa di Poesia 2.0 "Opera
prima", in collaborazione con la collana omonima edita da Cierre
Grafica e diretta da Flavio Ermini, ha poi trovato qualche settimana fa
il suo esito. Il consiglio editoriiale della collana, sulla base di una
terna espressa dalla giuria (o comitato di lettura) di cui facevo parte
anche io insieme a Giorgio Bonacini, Stefano Guglielmin, Gilberto Isella
e Rosa Pierno, ha assegnato il premio, con conseguente pubblicazione
gratuita, a Manuel Micaletto per la silloge "Il piombo e lo specchio". Gli altri due finalisti erano Loredana Semantica con "L'informe amniotico" e Veronica Sara Pinto con la raccolta "Poesie 2010-2011". Tutte e tre le opere sono leggibili nella loro interezza [QUI]. I partecipanti erano stati una ventina, il valore molto variegato. Per il 2013 Poesia 2.0 replica, come può leggere [QUI] chi volesse partecipare.
Un'opera prima non è mai tale del tutto, tutte le
dichiarazioni di poetica che hanno accompagnato le raccolte inviate
testimoniano un percorso culturale e creativo già alle spalle, una
riflessione, una maturazione, di cui l'opera prima deve essere il
coagulo. Un'opera prima è sempre qualcosa di interessante, forse quasi
al di là del suo valore. Perché si spera che offra indizi sul futuro,
degli autori o della poesia in genere, qualche frammento di nuove
tematiche o territori poetici, qualche segnale, per quanto vago, dello
spirito del tempo che spira da queste parti, qualche indicazione sulla
lenta evoluzione della forma e del linguaggio. Non credo che sia
chiedere troppo, in fondo. Era (ed è) almeno questo l'impulso primario
dell'iniziativa.