Già che siamo in tema, pubblico qui la recensione, per altro già nota, che scrisse Giovanni Boine all'uscita della prima edizione dei "Canti orfici" di Dino Campana (1914). L'articolo uscì nell'Agosto del 1915 sul giornale "La Riviera Ligure", su cui Boine teneva una rubrica intitolata, molto programmaticamente, "Plausi e botte", che ospitò letture anche di Sbarbaro e Rebora. La recensione ha sopratutto un valore documentale circa l'approccio critico e gli strumenti di indagine dell'epoca, che a tratti ci fanno sorridere, ma con cui Boine, sopratutto quando si affida meno allo psicologismo e più alla sua sensibilità personale, riesce a rinvenire qualche elemento di positività in un autore del tutto sconosciuto. Siamo lontani dal lavoro critico e di recupero, successivo di almeno trenta anni, di studiosi come Emilio Cecchi, Enrico Falqui (che cura la ristampa dei "Canti" del 1941 e il volume di inediti del 1942), ma anche Silvio Ramat e Domenico De Robertis, senza contare l'affettuosa attenzione che a Campana ha sempre dedicato Mario Luzi.