Ricevo dall'amico Gian Franco Fabbri e pubblico volentieri alcuni testi tratti da "Bucare la polvere" di Katia Zattoni
Non so se puoi dirmi
Non so se puoi dirmi
dove vanno a finire
le parole che pensiamo
e che non trovano fiato
per andare aldilà della bocca.
Forse tornano a essere lettere
- monadi imbozzolate
nelle cellule della mente -.
O forse stanno sospese
- anarchia di sillabe sciolte -
su losanghe di respiri in gola.
Di certo può essere virtù
non tentare di rianimarle
perché siano sciattume rinvoltolato
**
Le stelle brillano anche quando la notte è finita
Le stelle brillano anche
quando la notte è finita
e se non le vediamo
è per difetto di costruzione,
- errore di calcolo che
modella la nostra essenza -.
Adoriamo l’ovvio, consumiamo
l’usuale e non deviato,
film e biscotti della pubblicità;
seguiamo i consigli per gli acquisti,
evitando con cura l’intrigante,
il curioso movimento
laterale che sfiora appena i sensi.
E mentre predichiamo che
l’altro è diverso, abbiamo deciso
che chi muore scompare,
che la guerra è terapia chirurgica
dagli insoliti effetti collaterali.
Ma se chi muore scompare
forse più tardi tornerà, come
la luce delle stelle che brillano
anche quando la notte sarà finita.
°°
Primavera 2003, Baghdad
Nello sfondo incombente muro
- vago ostacolo all’insulto -
e giù in basso un uomo:
sulle gambe d’inutile padre
il figlio che oramai non è più.
Più in là poco rimane della casa,
ma è nitida vernice blu la scritta In vendita.
da "Bucare la polvere" - Ed. L'Arcolaio 2008