Carlo Di Legge - Il candore e il vento - Edizioni Oxp orientexpress, 2008
Quando la risonanza della poesia si estende a maglia larga, in ogni direzione, il poeta sa come intonare la propria intelligibilità al tentativo
visivo/percettivo di prelevare, con accuratezza, la purezza delle cose del mondo. Non è facile mantenere vivo lo sguardo degno di essere definito lirico-emozionale- puro perché le questioni della vita sono quasi sempre materiali e di fattura spiazzante, complicata, dolorosa. Le forme
sentimentali a cui Carlo Di Legge, nel suo lavoro poematico, dà notevole attenzione sono la vitalità dell’amore e la febbricitante attesa/offerta
dell’ampiezza del sentimento. Il ragionamento duramente autorevole e, per alcuni tratti provocatorio, utilizzato nel linguaggio filosofico dei saggi Ontologia, Carlo Di Legge, Marcus Edizioni, 2014. Eros e paradosso, per un’etica delle passioni Carlo Di Legge, Marcus edizioni, 2014, si
scioglie ne Il candore e il vento, Edizioni Oxp orientexpress, 2008 in cui si conferma la curva volutamente sbilanciata dell’autore verso
la coscienza lirica e partecipativa del mutamento incarnato. I toni sono disarmati, disarmanti. La nudità dell’uomo, trasformato dall’emozione, dalla
passione, aderisce all’ispirazione. Il pensiero acquisisce nuova sagoma e struttura. Il campo d’azione diventa la traduzione dell’intero ciclo, fertile e
suggestivo, della fiammata amorosa che vanta percorsi semplici, ma impegnati, diretti, dolorosi. Le donne, la donna, le epoche e i luoghi, disegnati con
acuta maestria stilistica, mettono il lettore di fronte a un tempo retrospettivo che si attualizza in un corpo esistenziale dialogante, dalle svariate
sembianze. Di Legge condivide la devozione alla vita immergendosi nel senso concreto degli oggetti come approccio e complicità suggestiva. L’incrocio della
mente/corpo e della spiritualità/anima trova un accordo tacito e consolatorio nel passato storico, nel ricordo. Il patrimonio della memoria è ricco, ma
anche ambiguo, conflittuale. Qui l’autore suggerisce la salvezza, nel senso pieno e unico del termine, attraverso lo strumento del silenzio, del bilancio
meditativo, del rinnovamento, della ricerca nel nuovo battesimo. Si può sperimentare il gusto del bello, della libertà declinando il verbo dell’amore, come
un giro di tango gioioso (Sentire il tango argentino, Carlo Di legge, Edizioni Oxp orientexpress, 2011). Rielaborando la magia
dell’esistenza è possibile percorrere la via delle plurime responsabilità al fine di apprezzare la rivoluzione saggia del nostro appartenere al ‘qui’ e
all’oltre’. (rita pacilio)