Alcuni testi di Guillaume Apollinaire, tratti da Calligrammes, nella traduzione di Norma Stramucci (G. Apollinaire - Da Calligrammes - Poèmes de la paix et de la guerre, 1913-1916 - Ed Arcipelago Itaca, 2016), traduzione che Giovanni Raboni, in una lettera del 2002 a Stramucci, aveva trovato "...decisamente un buon lavoro, motivato da un atteggiamento di fondo giustamente non esibizionistico (capita molto spesso a chi traduce ed è poeta in proprio..), ma non privo di soluzioni coraggiose [...]", ma che in me suscita qualche sommesso motivo di perplessità. Tuttavia sono sempre interessanti sia la lettura di Apollinaire, sia il confronto con altre interpretazioni, e ringrazio l'amico Danilo Mandolini, patron di Arcipelago Itaca, di avermi inviato questo libro. A voi la lettura.
LUNEDÌ RUE CHRISTINE
Faranno fìnta di niente la portinaia e sua madre
Questa sera mi accompagnerai se sei un uomo
Sarà sufficiente che uno faccia la guardia al portone
Mentre l'altro sale
Sono accesi tre fornelli a gas
La padrona soffre di tubercolosi
Faremo una partita a tric-trac quando avrai finito
Ha mal di gola un direttore d'orchestra
Ti offrirò hashish da fumare quando verrai a Tunisi
Sembrano parole in rima
Una fila di piattini fiori e un calendario
Pim pam pim
Quasi 300 franchi devo dare d'affitto alla mia padrona
Preferirei tagliarmelo piuttosto che pagarla
Alle 20 e 27 partirò
In continuazione sei specchi si fissano
Mi sembra che stiamo a complicarci sempre di più
Caro signore
Siete un uomo che non vale due soldi
A un verme solitario assomiglia il naso di quella donna
Luisa ha dimenticato la pelliccia
I0 non la indosso e non ho freddo
Il Danese fuma e controlla l'orario
Il gatto nero passa per la birreria
Erano buone queste frittelle
La fontana gocciola
Nero il vestito come le unghie
Non è concepibile
Ecco signore
L'anello di malachite
C'è segatura per terra
E ciò dimostra che è vero
Un libraio ha rapito la cameriera rossa
Un giornalista che conosco del resto molto poco
Jacques attento ti dirò cose essenziali
Compagnia di navigazione mista
Mi disse guardi signore che cosa so fare in acqueforti e quadri
Io però ho solo una servetta
Dopo pranzo al caffè del Luxemburg
Una volta là mi fa incontrare un uomo grande e grosso
Che mi dice
Mi stia a sentire è divertente
A Smirne a Napoli in Tunisia
Ma dove mio Dio
Sono trascorsi otto o nove anni
Da quando sono stato l'ultima volta in Cina
L'Onore sta spesso nell'ora che segna il pendolo
La quinta maggiore