A distanza di quasi due anni dalla loro pubblicazione presento qui alcuni testi tratti dal libro di Daniela Monreale "L'attracco sulla luna", Edizioni Il crocicchio 2006, nessuno dei quali credo sia apparso in rete, tranne forse Brixen. Dice della Monreale Gabriela Fantato, prefatrice del libro: "Quest'ultimo libro di Daniela Monreale è una sorta di canzoniere alla gioia, nato da un incontro amoroso che svela però come per la poetessa toscana l'amore non sia solo incontro con l'amato, bensì condizione originaria dell'umano che, svelando il senso antico e ancestrale della vita, condice a noi stessi e ci fa partecipi del mondo". La vita - prosegue Fantato - "per la poetessa, si svela a noi quando riusciamo a sentire che il nostro Essere più autentico è nel nostro "esser corpo", nel nostro abitare il mondo come corpo e venire modificati dall'incontro con la concretezza delle cose, avvertendo però l'infinito dentro le pieghe della vita stessa, che è come un fuoco che arde e ci sfugge se la interroghiamo solo con la ragione". La scelta che ho fatto riguarda appunto i testi che, a mio avviso, corrispondono più a questa "prossimità" con il mondo e le cose (comprese quelle cose che si chiamano parole) con cui l'esperienza, gli affetti, la memoria della gioia si legano, si specchiano e partecipano.