Domenica, 11 dicembre 2011
Archibald MacLeish - Ars poetica
Una poesia dovrebbe essere tangibile e laconica Come un rotondo frutto,
Muta Come antichi medaglioni sotto il pollice,
Silente come pietra consumata dalle maniche Di davanzali dove è cresciuto il muschio—
Dovrebbe essere senza parole, una poesia, Come un volo d'uccelli.
* Una poesia dovrebbe essere immota Nel tempo che la luna sale,
Lasciando, come la luna cala, Gli alberi impigliati, ramo a ramo, alla notte,
Lasciando, come la luna nascosta dietro foglie d'inverno, La mente ricordo per ricordo—
Una poesia dovrebbe essere immota Nel tempo che la luna sale.
* Una poesia dovrebbe essere uguale a: Non vero.
Per tutta la storia del dolore, essere Una foglia d'acero e una porta vuota.
Per l'amore, essere Le erbe reclinanti e due luci sul mare—
Una poesia dovrebbe non significare Ma essere.
Dorothea Lasky - Ars poetica
Volevo dire all'aiuto veterinario di quel video del gatto che Jason mi ha mandato Ma ho resistito per paura lo trovasse strano Sono davvero solitaria Ieri il mio ragazzo mi ha chiamato, di nuovo sbronzo E in mezzo a squillanti lacrime e un che di appiccicoso Mi ha urlato contro con una tale amarezza Come non avevo sentito prima da altri umani E mi ha detto che non ero brava Be' magari lui non voleva dire quello Ma è quello che ho sentito Quando mi ha detto che la mia vita non valeva niente E il mio lavoro della vita un lavoro da elite. Io dico che voglio salvare il mondo ma in realtà Voglio scrivere poesie tutto il giorno Voglio alzarmi, scrivere poesie, andare a dormire, Scrivere poesie durante il sonno Fare dei miei sogni poesie Fare del mio corpo una poesia con magnifiche vesti Voglio che la mia faccia sia un poema Ho appena imparato come mettere La matita agli angoli degli occhi per farmeli più grandi C'è sempre in me un romantico abbandono Voglio sentire il timore per gli altri E lo posso sentire attraverso il canto Solo attraverso il canto posso sommare in poche così tante parole Come quando lui dice che io non sono brava Io non sono brava La bontà non è più il punto Tenersi stretti alle cose Ecco questo è il punto
Czeslaw Milosz - Ars poetica?
Ho sempre aspirato a una forma più spaziosa che fosse libera dalle pretese di poesia e prosa e ci facesse capire l'un l'altro senza esporre autore e lettore a sublimi agonie.
Nella vera essenza della poesia c'è qualcosa di impudico: una cosa che non sapevamo di avere in noi viene data alla luce, così noi sbattiamo gli occhi, come se una tigre fosse balzata fuori e stesse lì alla luce, agitando la sua coda.
E' il perchè si dice a ragione che la poesia sia dettata da un daimonion, sebbene sia un'esagerazione sostenere che esso debba essere un angelo. E' difficile supporre da dove questa fierezza dei poeti provenga, quando così spesso sono messi in imbarazzo dalla rivelazione della loro fragilità.
Quale ragionevole uomo vorrebbe essere una città di demoni, che si comportano come se fossere a casa loro, parlano in diverse lingue, e che, non soddisfatti di rubargli labbra e mani, lavorano a cambiare il suo destino a loro comodo?
E' vero che ciò che è morboso oggi è tenuto in gran conto, e così voi potreste pensare che sto solo scherzando o che ho inventato ancora solo un mezzo di lodare l'Arte con l'aiuto dell'ironia.
C'era un tempo quando solo i libri sapienti erano letti, aiutandoci a sopportare i dolori e le miserie. Che, dopo tutto, non è proprio come sfogliare un migliaio di lavori freschi di clinica psichiatrica.
Eppure il mondo è diverso da come sembra essere e noi siamo altri da come ci vediamo nei nostri deliri. La gente dunque conserva una silenziosa integrità, guadagnando così il rispetto di parenti e di vicini.
Lo scopo della poesia è di ricordarci quanto difficile è rimanere solo una persona, perchè la nostra casa è aperta, non ci sono chiavi nelle porte, e ospiti invisibili vanno e vengono a piacer loro.
Quel che sto dicendo qui non è, sono d'accordo, poesia, ché si dovrebbe scrivere poesie di rado e con riluttanza, per insopportabile urgenza e solo con la speranza che i buoni spiriti e non solo i malvagi ci scelgano per loro strumento.Berkeley, 1968(traduzioni dall'inglese di G.Cerrai)
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