Alcuni testi dei 122 che compongono "Declini" di Marina Pizzi, ebook
edito da Pagina Zero nel 2008 (v. qui), libriccino che consiglio di
leggere se ancora non lo avete fatto. Di Marina Pizzi ho già scritto
qualcosa in passato (v. tag relativo in fondo al post), note che sono
state poi riprese anche da Poesia 2.0., a cui rimando per altri testi
ivi reperibili (oltre che ovviamente in giro per il web) e per la bio-bibliografia. Non so se
questo libretto è poi confluito in altre opere a stampa, ma al momento
non risulta essere compreso nella bibliografia della Pizzi. Come ho già detto altre volte, su Marina Pizzi, che ritengo una delle voci attuali più interessanti, bisognerà quanto prima fare una riflessione complessiva per valutarne a fondo l'innegabile valore poetico.
9.
un salottino di primi maghi quando si giocava
e il vandalo elevato alla potenza era ben lontano
e lo sfasciacarrozze del sangue era ben lontano
in un manipolo di cespugli si giocava
alla costanza del trenino all’acqua magica,
con la penuria del dopo l’avvento di costringere
frasette di commiato la stasi darsena
seguita dall’attesa in frode d’ascia.
12.
avrò vent'anni ma il calice è nero
nerissimo l'urlo della specie sottratta
nella faccenduola gravida del pianto
dove la vena inchioda un sangue nero
bravura del commiato mare di scontro
da sotto il mento un sì che non ha valore
ma sisma di cometa l’erba panica
ridotta ad un cimelio di facciata
21.
ho il freddo di chi vive modesto
impresario del sale in uso all'acqua
docile enigma mano sul da farsi
incognita comunque dove il velo
dell'ora stenda cometa in libera uscita,
l’uscio aperto in una mole di luce
il fulcro scivola a non dar perimetro.