Non ho particolare predilezione con le feste natalizie. Per lo più mi immalinconiscono, le trovo un pò retoriche, molto consumistiche e anche un pò "hypocrisy inside". Non che ci sia niente di male in questo: la rappresentazione è una forma di sopravvivenza, e l'ipocrita nell'antica Grecia non era altro che l'attore e l' ypòkrisis la sua finzione scenica. Ma poi si sta bene in famiglia, si mangia e si beve e si va a Messa (chi ci va) e tutto scivola liscio verso l'anno nuovo vita nuova con quel che segue. Mi viene sempre in mente di questi tempi un esilarante e tragico film di Mario Monicelli del 1992, "Parenti serpenti". Qui sotto una delle scene topiche, con dinamiche familiari interessanti e una leggendaria battuta di Cinzia Leone. C'era anche un grande Paolo Panelli...
Bè, non ho parenti serpenti comunque, per fortuna. Per parte mia, spero sempre nell'anno che verrà, sopratutto per chi sta male e aspetta che qualcuno che comanda (qui o lassù) faccia qualcosa per lui. E in quanto a voi, amici, comunque la pensiate buon Natale e buon anno, con molta poesia dentro.