Mercoledì, 13 gennaio 2010
Angelo Lumelli è nato nel 1944 a Momperone (Alessandria) «nel basso Piemonte, tra colline un po' recluse» dove è ritornato dopo aver vissuto a Milano. E' un poeta schivo che, come di lui ha detto Giancarlo Majorino, ha i «piedi in terra» e la «testa in fiamme». Cosa bella cosa, (Guanda 1977); Trattatelo incostante, (Savelli 1980); Bambina teoria, (Corpo 10 1990), sono le sue raccolte più significative. Lumelli ha anche pubblicato un libro di narrativa, Un Pieno di Super (Novirom 2005). Tra le sue traduzioni ricordiamo gli Inni alla notte di Novalis per Guanda nel 1977. Nel 2008 è uscito Per non essere l'acqua che amo, La Vita Felice.
Il poemetto qui presente è tratto dall'omonimo libro "Trattatello incostante" - Savelli 1980, collana "Poesia e realtà" a cura di Giancarlo Majorino e Roberto Roversi, oggi credo introvabile. In fondo al libro segue il "dibattito", idea che oggi fa forse sorridere almeno i più anziani perchè rimanda a un periodo infervorato e caotico e ricorda i primi film di Nanni Moretti, ma che forse tornerebbe utile riproporre al posto delle solite postfazioni. Ne trascrivo in calce le prime battute, utili per capire il Lumelli di allora e anche per farsi un'idea del clima dell'epoca.
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