Dopo aver letto (e ascoltato dalla sua voce) le sue poesie su Oboe sommerso, ho chiesto ad Anila Resuli di scrivere per "Ellisse" qualche riga sulla sua esperienza di poetessa dalla doppia lingua, in particolare su come agisce questa doppia cultura sul suo fare poetico. Quello che ha scritto non si inserisce certo nell'annoso e irrisolto dibattito intorno alla traduzione e nemmeno nella vasta letteratura dell'esilio o del meticciato linguistico, ma ha davvero il pregio, con la sua freschezza, di riportare un'esperienza, forse ancora "giovane", da un punto di vista interno alla questione. I testi citati nel brano sono della stessa autrice.
Nata in Albania nel 1981, Anila Resuli comincia a dedicarsi alla poesia già nell’infanzia. Nel ’97 si trasferisce in Italia con la famiglia: prima in provincia di Trento e poi in provincia di Bergamo. Frutto delle partecipazioni a concorsi di poesia è l’inserimento in un’ antologia pubblicata da Club autori “Poesie più belle del web” e un’antologia edita da Aletti Editore tramite effepunto.com. Nel frattempo pubblica le sue poesie in vari siti del web. E' iscritta alla facoltà di Mediazione Linguistica e Culturale a Milano. Nel campo della poesia collabora con Roberto Ceccarini sul progetto lettura di Oboe Sommerso (http://oboesommerso.splinder.com/). Sue audio poesie si trovano su Figli di Enne Enne (http://www.figlidienneenne.tk/) e sul sito del poeta Antonio Diavoli (http://antoniodiavoli.altervista.org/). Il suo sito è http://www.anilaresuli.com/. Si occupa anche di cultura cinese e giapponese.