Venerdì, 23 ottobre 2009
Pantelleria
Era la terra in mezzo ai mari un circolo imperfetto di poche montagne e di altipiani profonde valli strette senza spiagge con golfi di scogliere e con archi di pietra fra le pietre notturne del principio vulcanico.
C'erano stati il fuoco e l'eruzione sotto il mare il portentoso muggire del toro avvinghiato nel centro di un'insolita stella senza luce la luce nel suo grembo marino teso e pregno gemendo nel partorire una cuspide intera di tormentate rocce senza fiumi o sorgenti senza spiagge né coste di dolcezza montagna senza pace la valle stretta e quegli archi di pietra sul mare dell'origine.
Poiché ancor prima dell'eversione c'era stata la calma millenaria sommersa appagata nel sonno privo d'aria nel silenzio profondo scrupoloso dell'Angelo piegato la testa nascosta fra le ali a doppio paio a doppio bianco sconfinato in così lunga attesa in tanta mestizia persistente.
(Da Nero cuore dell’alba, Salerno, 1998)
Pantelleria
Au milieu des mers était la terre cercle imparfait de peu de monts et de plateaux étroites vallées profondes aucune plage mais des criques à falaises et des arches de pierre entre les pierres nocturnes à l'aube volcanique.
Sous la mer il y avait eu le feu et l'éruption le prodigieux mugissement du taureau pris au centre d'une étoile insolite sans lueur le clair dans le ventre marin tendu et gravide plaintes d’enfanter un pic entier de rochers tourmentés sans fleuves ni sources sans plages ni côtes amicales montagne sans paix vallée étroite et ces arches de pierre sur la mer originelle.
Puisque bien avant la subversion il y avait le calme millénaire submergé satisfait dans un sommeil privé d’air dans le silence profond et scrupuleux de l'Ange ramassé, la tête cachée dans ses ailes, à double paire à double blanc infini dans une si longue attente dans une si persistante mélancolie.Venezia dorme nella nebbiaCome il ventre piatto dell'acquaorizzontale vasto la nebbia si confonde col respiromentre insensibilmente l'idea del confine si trascinanell'ambito del sogno.I pali che si scorgono più vicini alla rivarassicurano l'animo con il numero tre.Frequentata da anitre e gabbianiquesta laguna familiare e placidaal suo centro nasconde un cimiteroe avvolta dalla nebbia acquista il voltosevero e impassibile dell'oltre. Raccolta su me stessa mi raggiungel'eco di un canto, forse una preghiera,e al di là della bruma indovino uno squarcio di azzurro.Attraverso l'inaspettato varcoevapora la grazia millenariadella città dormente.(da Capriccio di un colore, Firenze, 2004) Venise endormie dans le brouillard
Comme le ventre plat de l’eau horizontal vaste le brouillard se mêle au souffle quand insensiblement l’idée de frontière erre dans l’antre du rêve.
Les pieux que l’on distingue au plus près du rivage rassurent l’esprit par leur trinité Fréquentée des canards et des mouettes cette lagune familière et tranquille garde en son coeur un cimetière et enveloppée de brouillard elle prend le visage sévère et impassible de l’au-delà.
Jusqu’en moi recueillie parvient l’écho d’un chant une prière peut-être et par-delà la brume je devine une éclaircie d’azur.
Par la trouée inattendue s’évapore la grâce millénaire De la ville endormie. Nel solco dei sogniQuando il sole comincia a levarsi sui campi e una luce multiforme inonda le terrazze, una parte dell'anima si rifugia e si chiude,l'altra viaggia nell'aria che accarezza la terrae un'illusione vaga si accende e si cancellavola sulla pianura come arando nei sognisi ferma sulla chioma di quell'unica querciacome goccia di un'acqua assente e anelata.Il dolce crepitio della pioggia che cadea un tratto è soffocato da una lamentazione acuta incontenibilee aspramente erotica dell'asino.I bambini che passano correndo a piedi nudiprolungano il sospiro umido della terra,mi aprono nel petto un canale percorso inaspettatamentedal ricordo bruciante di ciò che non ritorna,dal sapore agrodolce,dall'incanto sospettodegli atti che consuma la memoria,parole costruite,cristallo che ora sfidal'inflessibile compito del tempo,che è di pietra. (Inedito) Dans le sillon des rêves
Lorsque le soleil commence à se lever sur la campagne, qu’une lumière changeante innonde les terrasses, une part de l’âme se réfugie et s’enferme, l’autre voyage dans l’air qui caresse la terre une vague illusion s’élève flamme, puis s’efface vole au-dessus de la plaine labourant le songe, s’arrête sur le feuillage de cet unique chêne, comme une goutte d’eau absente ardemment désirée.
Le doux crépitement de la pluie qui tombe Soudain suffoque Sous l’impérieuse plainte aiguë âprement érotique de l’âne. Les enfants quipassent, courant pieds nus prolongent le soupir humide de la terre, ils ouvrent en mon sein un canal traversé inopinément par le souvenir brulant de ce qui ne sera plus, par la saveur de l’aigre-doux, par le charme suspect des actes consumant la mémoire, paroles érigées, cristal qui dorénavant défie l’inflexible travail du temps, qui est de pierre.Martha Canfield è nata a Montevideo nel 1949, dal 1977 vive a Firenze, dove insegna Lingua e Letteratura ispanoamericana presso l’Ateneo fiorentino. È autrice di quattro raccolte di versi in spagnolo: Anunciaciones (1977), El viaje de Orfeo (1990), Caza de altura (1994) e Orillas como mares (2004), e di quattro in italiano: mar/mare (1985, versione bilingue), Nero cuore dell'alba (1998), Capriccio di un colore (2004) e Per abissi d’amore (2006). Oltre alle opere di poesia sopra citate ha pubblicato diversi volumi di saggi e monografie dedicati ad autori ispanoamericani, fra cui García Márquez, César Vallejo, Jorge Luis Borges, Julio Cortázar, Octavio Paz. In spagnolo ha curato e tradotto per relative edizioni singole diversi autori italiani, tra cui Pier Paolo Pasolini, Edoardo Sanguineti, Gesualdo Bufalino, Valerio Magrelli, Paolo Ruffili. Collabora a diverse riviste letterarie, tra le quali “Semicerchio” e “Collettivo R”.Nel 2003, per la traduzione delle poesie di Mario Benedetti (Inventario, 2001, Firenze, Le Lettere), ha ricevuto il prestigioso Premio di traduzione dell’Istituto Cervantes.E’ membro corrispondente dell’Accademia de Letras dell’Uruguay, consulente italiana del Festival internazionale di Poesia di Medellín (Colombia). Fa inoltre parte della giuria del Premio internazionale di Poesia “Pier Paolo Pasolini” (www.premiopasolini.it)Le traduzioni sono di Olivier Bastide, che ringrazio per la gentile concessione. Sono state effettuate nei seminari di traduzione nell'ambito del "Gemellaggio poetico fra lo Scriptorium e i poeti toscani", tenutosi a Pistoia dal 22 al 24 aprile scorso intorno alla figura di Piero Bigongiari. (v. qui)
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