Giovedì, 31 dicembre 2009
Caro Claudio, qui dalle nostre parti (nostre mie e tue) la neve è scomparsa anche sui monti, trasformandosi in quella acqua che tutti ormai hanno visto anche sui telegiornali, parlo dell'esondazione del Serchio, che non solo ha danneggiato campi e colture e le case di un sacco di gente, ma ha messo a rischio non pochi posti di lavoro delle industrie della zona artigianale di Migliarino, alcune delle quali, come il Pastificio Conforti, forse danneggiate per sempre. Una brutta situazione, aggravata anche dalla percezione che qualcosa, per usare un eufemismo, sia stato sottovalutato e qualcos'altro sia stato fatto con i piedi (intanto è stata aperta un'indagine per disastro colposo). I politici rilasciano interviste e parlano di "evento imprevedibile", Bertolaso volteggia con l'elicottero, ci sarà lo stato di calamità, ma intanto la gente è disperata.E i poeti sotto la neve cosa fanno? Non lo so davvero, ma ti mando due poesie (v. qui) in qualche modo legate. Una parla del nostro monte (il Monte Pisano), l'altra da dedicare almeno a tutti i lavoratori che si sono ritrovati questo bel regalo di Natale.un abbraccioGiacomop.s. a tutti un augurio (che è una speranza), che il prossimo sia un anno migliore. Cosa che in gran parte dipende da noi...
|