Un poema da : Éternelle extravagance, in C’est aujourd’hui toujours, Poésie / Gallimard, 1999
Non scrivo per voi
che vi prendete per giudici
appena vi si pone delle domande inattese.
Voi i rassegnati del pessimismo dell’ultima ora
voi che non amate niente
come l’isolazionismo
voi che confondete la scrittura, la pittura e l’assolo,
quando la rete mondiale occupa già tutta la superficie del vostro piccolo cervello.
Né per voi, ultimi nostalgici del gregge,
col vostro risentimento incessante,
voi i nemici di tutto ciò che è straniero,
voi che non detestate niente
come le facies, i magrebini e i nostri padri d’Africa
che non avete vergogna d’ignorare Cravan,
Vossnessenski, Ginsberg et Degenhardt,
perché hanno spezzato il loro cerchio,
no, non è per voi che scrivo.
Non scrivo per voi
adepti di tutte le pubblicità
con la vostra incultura da compact disc
Voi che trattate le donne da sciocche
e piagnucolate come bambini quando vi mollano. Voi e il vostro disprezzo di tutte le rivoluzioni che non avete fatto,
come se la perdita di ogni libertà fosse il vostro solo viatico.
E nemmeno per voi
che rispondete con gli insulti a coloro che disturbano i vostri commerci.
Voi gli avidi mercanti dal Tempio,
che non amate niente come il portafoglio e i telegiornali,
i cliché di tutti i supermercati,
il vostro disgusto di voi stessi e i vostri espedienti per sopravvivere senza utopia,
la vostra società senza società e i vostri tappeti antiscivolo.
No, non è per voi che scrivo.
Scrivo per voi
che aprite la strada dalla Grecia alla Cina
e fate guerra alla stupidità nazionale fin nel vostro rifugio. Diventerete
gli architetti del looping
sotto i fili d’acciaio di tutte le istituzioni.
Per voi che ingranate la marcia del pensiero nella vostra auto in piena notte.
Per voi che defenestrate i vostri fantasmi,
che suicidate ogni disperazione attraverso il lucernario della memoria
e sognate ogni giorno di incontri, di viaggi trasversali e di altri modi di farsi vedere.
Sì. Per voi che lanciate aghi di bussola tra le vostre finestre e la porta d’ingresso degli altri,
tra l’Egitto dei Fatimidi, Granada, tutti gli esili e le isole,
Per voi che disertate il Tempio dove il giovane Gesù non riapparirà,
finché l’Occidente si drappeggerà nel suo razzismo di vecchio stampo,
finché Isabella e Ferdinando saranno i cromosomi dell’egoismo.
Per voi che tracciate linee intermedie, a metà strada tra
movimento del punto e effetto di piano;
Per voi il cui solo documento d’identità è la carta del cielo.
È per voi che deploro tutto ciò che non riesco a scrivere.
maggio 1998
***
Je n’écris pas pour vous
qui vous prenez pour des juges
dès qu’on vous pose des questions inattendues.
Vous les assis du pessimisme de la dernière cuvée,
vous qui n’aimez rien tant
que l’isolationnisme,
vous qui confondez l’écriture, la peinture et le solo,
quand le réseau mondial occupe déjà toute la superficie de votrepetit cerveau.
Ni pour vous, derniers nostalgique du troupeau,
avec votre ressentiment incessant,
vous les ennemis de tous ce qui vous est étranger,
vous qui ne détestez rien tant
que les faciès,les beurset nos pères d’Afrique,
qui n’avez pas hontes d’ignorer Cravan,
Vossnessenski, Ginsberg et Degenhardt,
parce qu’ils ont brisé leurs circonférences,
non, ce n’est pas pour vous que j’écris.
Je n’écris pas pour vous,
suiveurs de toutes les pub,
avec votre inculture de disques compacts.
Vous qui traitez les femmes comme des pantoufles
et pleurnichez comme des gosses quand elles vous larguent. Vous et votre mépris de toutes les révolutions que vous n’avez pas faites,
comme si la perte de toute liberté était votre seul viatique.
Et pas davantage pour vous
qui répondez par insultes à ceux qui dérangent votre commerce.
Vous les marchands branchés du Temple,
qui n’aimez rien tant que les portefeuilles et les infos,
les clichés de tous les supermarchés,
votre dégoût de vous-même et vos combines de survie sans utopie,
votre société sans société et vos tapis antivolants.
Non, ce n’est pas pour vous que j’écris.
J’écris pour vous
qui frayez le chemin de la Grèce à la Chine
et faites la guerre contre la bêtise nationale jusque dans votre forteresse. Vous deviendrez
les architectes du looping
sous les filets d’acier de toutes les institutions.
Pour vous qui relancez la vitesse de pensée dans votre voiture en pleine nuit.
Pour vous qui défenestrez vos fantasmes,
qui suicidez tout désespoir par le vasistas de la mémoire
et rêvez chaque jour de rencontres, de voyages transversaux et d’autres façons de se faire voir.
Oui. Pour vous qui lancez des aiguilles de boussoles entre vos fenêtres et la porte piétonne des autres,
entre l’Égypte des Fatimides, Grenade, tous les exils et toutes les îles,
Pour vous qui désertez le Temple où le jeune Jésus ne reparaîtra pas,
tant que l’Occident se drapera dans son racisme aux cheveux blancs,
tant qu’Isabelle et Ferdinand seront les gènes du je.
Pour vous qui tracez des lignes intermédiaires, à mi-chemin
entre mouvement de point et effet de plan ;
Pour vous dont la seule pièce d’identité est la carte du ciel.
C’est pour vous que je déplore tout ce que je n’écris pas.
mai 1998
trad. a. riponi ; g. cerrai
***
Alain Jouffroy è nato l’11 settembre 1928 a Parigi. Membro del gruppo surrealista dal 1947 al 1948. Decisivo l’incontro con Breton, che pubblica le sue prime poesie in varie riviste. La sua prima raccolta poetica « A toi », è pubblicata nel 1958. Da allora ha pubblicato un centinaio di libri tra poesia saggio e romanzo. L’attività letteraria è anche, per Jouffroy,una battaglia per i diritti rivoluzionari dell’individuo. Nel 1968 pubblica il saggio “L’abolizione dell’arte”; nel 1975 il libro di saggi “De l’individualisme révolutionnaire”. Tra i libri di più recente pubblicazione: le antologie poetiche “C’est aujourd’hui toujours (1947-1998)” e “C’est, partout, ici (1955-2001)” “Manifeste de la poésie vécue”, 1995; “Conspiration”, 2000; “Vies suivi de Les Mots et moi”, 2003 e Trans-Paradis-Express, 2006, riscrittura dell’Inferno di Dante oggi.
Altri testi di A. Jouffroy in questo blog cliccando sul tag "alain jouffroy" o tramite il motore di ricerca interno
articolo apparso in contemporanea sul blog Lessness di Alfredo Riponi (link)
Caro Giacomo, mentre leggevo questo testo
mi sono venute in mente un bell'elencuccio di personcine
a cui avrei voluto dedicarglielo...
grazie per la proposta,
red
Tracciato: Ott 17, 11:43