Dice Massi
nissa, nel "Somnium Scipionis" di Cicerone: "Sono grato a te, Sole eccelso, come pure a voi, altri dèi celesti, perché, prima di migrare da questa vita, vedo nel mio regno e sotto il mio tetto Publio Cornelio Scipione...".Anche nel De Finibus Bonorum Et Malorum Liber Primus Cicerone, a proposito del suicidio, parla di "migrare de vita". Il sapiente non esita, dice, se pensa che sia meglio. Che fine sottigliezza, che gentile sfumatura... L'anima è un uccello che se ne va verso un ignoto Sud...E' in questa leggerezza, forse quella di cui parlava Calvino, che a volte si sviluppa una scintilla poetica, anche dove meno te la aspetti.