Ieri era il compleanno di Dino Campana. E' stato festeggiato a Marradi con uno spettacolo dell'attore toscano Carlo Monni, che ha letto poesie, tra cui La Chimera, cantato canzoni e raccontato aneddoti, tra cui quello, forse noto, in cui si riporta che Dino, conosciuta Sibilla Aleramo, fosse riuscito nell'impresa di portarla in un luogo ameno e appartato. Quivi la dolce fanciulla, con aria romantica, gli disse: "Io sono Sibilla...", al che Dino, slacciandosi i pantaloni, ribattè:"E io sono Dino Campana e questo è il mio batacchio!". Non posso attestare l'autenticità del fatto, e chi conosce Monni sa che ha una certa tendenza, da buon toscano, a "caricare" gli effetti. Tuttavia sappiamo che Campana, al di là dell'enorme valore poetico che rappresenta, non esitava a insaporire la sua poesia con temi o allusioni sessuali. Un esempio è la poesia "A una troia con gli occhi ferrigni", qui letta da par suo da Carmelo Bene.
Coi tuoi piccoli occhi bestiali
Mi guardi e taci e aspetti e poi ti stringi
E mi riguardi e taci. La tua carne
Goffa e pesante dorme intorpidita
Nei sogni primordiali. Prostituta….
Chi ti chiamò alla vita? D’onde vieni?
Dagli acri porti tirreni,
Dalle fiere cantanti di Toscana
O nelle sabbie ardenti voltolata
Fu la tua madre sotto gli scirocchi?
L’immensità t’impresse lo stupore
Nella faccia ferina di sfinge
L’alito brulicante della vita
Tragicamente come a lionessa
Ti disquassa la tua criniera nera
E tu guardi il sacrilego angelo biondo
Che non t’ama e non ami e che soffre
Di te e che stanco ti bacia.
sarebbe bello "sbranarlo" e metterlo in rete, ma non so se ci sono problemi con i diritti di autore. Con You tube il problema, se esiste, viene scaricato su altri, dicendola cinicamente...
ciao