Di Michel Deguy, uno dei massimi poeti francesi insieme a Bonnefoy e Jaccottet, saggista e filosofo, è uscita la prima traduzione antologica italiana presso Sossella Editore (Arresti frequenti. Poesie scelte 1965-2006, a cura di Mario Benedetti), libro che in parte colma un vuoto di conoscenza nei confronti di questo importante autore. Pubblico qui una breve dichiarazione di poetica, inedita in Italia, insieme a due testi.
Per la poesia oggi, tre proposte
1. La poesia prende l'ARIA. L'aria, è tre cose:
a. la vita; b. l'aspetto; c. la melodia.
Non mancare d'aria (da respirare); non mancare d'aria (andatura); non mancare di melodia. E' ciò che ricerca una poesia.
2. C'è un'aria del tempo. La si chiama anche spirito (Weltgeist). Questo spirito non ha niente dello spirito; non è fantasma, nè piccola divinità, nè folletto notturno, nè nè. Questo spirito è il nostro - umano. Posso anche chiamarlo santo, perchè no, a condizione di tradurre la santità in saggezza e in età, in sapere e in giudizio, in psicologia e in amore del bene.
La religione ha partorito la teologia. La teologia ha insegnato all'uomo di cosa egli è capace. Ora egli deve riprendersi questa capacità (Feuerbach): antropomorfosi continuata. Io non dico che non ci sia niente altro, perchè, giustamente, tutto è sorgente: la preesistente natura, il profondo universo, l'Essere, le "fonti cristiane" (Simone Weil) e altre.
3. La letteratura, e il suo modo poetico - in breve: la poesia, la cui singolarità consiste in questo: essa è audace, essa si slancia, osa, traccia; essa decide, nomina... - mostra, fa vedere, questo spirito, con il farlo intendere. E' la sua chiaroveggenza, o visione; un tempo indovino, oggi divinante. Essa mostra alle sue compagne, la musica, la pittura, forme di volume, films, nuove attitudini plastiche...Essa è trascinante, essa si allea con.
Michel Deguy, « La poésie en France », Confluences poétiques n° 1, Mercure de France, 2006, pp. 44-45.
Fonte: Terres de femmes (trad. G. Cerrai)
Chi cosa
Da molto tempo non ci sei
Faccia a volte celebre e boriosa
Come ti amo Non so Da molto tempo
Con indifferenza Con odio
Per dimenticanza abitudine inerzia
Con ostinazione Contro ogni apparenza
Ti amo perdendoti per perdere
Questo me stesso che rifiuta di essere dei nostri trascinato
Da poppa (questa prua sagomata sul sale)
Un ex-chi trascinato di schiena tra due staffe
Adesso cosa
Bocca punita
Bocca punita cuore che batte a grandi balzi l'orbita
Una domanda che chiarisce invano il terzo escluso
Da Arresti frequenti. Poesie scelte 1965-2006
(Luca Sossella editore, 2007), traduzione di Mario Benedetti
Qui quoi
Il y a longtemps que tu n'existes pas
Visage quelquefois célèbre e suffisant
Comment je t'aime Je ne sais Depuis longtemps
Je t'aime avec indifférence Je t'aime à haine
Par omission par murmure par lâcheté
Avec obstination Contre toute vraisemblance
Je t'aime en te perdant pour perdre
Ce moi qui refuse d'ê de nôtres entraîné
De poupe (ce balcon chantourné sur le sel)
Ex-qui de dos traîné entre deux eaux
Maintenant quoi
Bouche punie
Bouche punie coeur arpenant l'orbite
Une question à tout frayant en vain le tiers
Complementi d’oggetto (dicembre)
Non lasciare che ignori dove sarai
Leggimi il brogliaccio del pianeta
Ché ti conosco conoscendo i tuoi oggetti
I fiammeggianti petali della tua fiamma e del suo ombelico
Il tuo odore il tuo nome la tua età le tue pieghe
Per i tuoi capillari, io palpito, gli steli, fasci di polsi, verga
La tua eleganza i tuoi racconti le tue calze i tuoi colori
Illanguidisco la rosa di qualcuna il romanzo
I tuoi gioielli i tuoi lividi le tue ciglia il tuo orologio
La vicinanza è la nostra dimensione
I tuoi lobi la tua voce le tue labbra le tue lettere
Non lasciare che ignori dove sei
La marea grigia insabbia la nostra baia
(trad. G.Cerrai)
Compléments d’objets (décembre)
Ne me laisse pas ignorer où tu seras
Lis-moi le brouillon planétaire
Est-ce que je te connais connaissant tes objets
Les pétales de flamme de ta flamme et de son omphalos
Ton odeur ton nom ton âge tes commissures
Par tes capillaires, je bats, les tiges, faisceau de pouls, verge
Ton élégance tes récits tes bas tes couleurs
J’alanguis la rose de quelqu’une le roman
Tes bijoux tes bleus tes cils ta montre
La proximité est notre dimension
Tes lobes ta voix tes lèvres tes lettres
Ne me laisse pas ignorer où tu es
Le rouleau gris ensable notre baie