Cerchiamo di amarle sempre, le nostre donne, ricordandoci di loro ogni giorno, non solo l'otto marzo. Cerchiamo di rispettarle, e se qualche volta ci fanno incazzare o stare male, scriviamoci sopra una poesia e continuiamo ad amarle...Qui due testi lontani tra loro quasi vent'anni
mimose precoci,
dopo un anno...
il vento ci piega e ritorniamo,
flessibili.
Un anello si è aggiunto,
solo una piccola scorza tenera,
qualcosa che è difficile da dire.
Mi chiedi se hai rughe.
Il tuo corpo perfezionato risponde,
come un'anima morbida che hai dentro,
no.
E' ancora facile incidere su te
o piegarti alla voglia;
io invecchio impercettibilmente,
un fruscio nelle ossa,
la pazienza che matura
nella paglia degli anni fili bianchi.
Ti aspetto, come un ragazzo, troppo a lungo
e non mi riconosco
1989
arrivarono le mimose...
attraversarono il giardino
con un profumo effimero,
il passo d’un precoce funerale.
Arrivarono e s’aggiunsero
al dileggio d’un ronzio elettrico,
voci disperse:
una specie di dissipazione
di sentimenti, tentativi andati a vuoto,
nell’ora tarda la resa degli specchi
al vano ristabilirsi delle cose.
Inutile chiamare. Tra i preavvisi
già c’era un’acqua ferma,
già c’era la coscienza d’un fuori tempo,
lo sfiorire
del giallo delle parole, torvo.
2008