Nella convinzione che la poesia non sia solo (o forse non sia più) una attività autogenerantesi, un frutto dell'ispirazione, un impeto che proviene da dentro, ma anche (o forse sopratutto) una meditazione, uno sforzo di comprensione e di lettura del mondo, una riflessione filosofica sull'uomo, la realtà, il loro linguaggio, ho tentato più di una volta di inserire nel blog qualche spunto di riflessione (o di "disturbo" rispetto al mero scorrere della versificazione, mia o di altri). Non ho la minima idea se la cosa abbia avuto riscontri, perchè a parte la conta degli accessi, non ci sono stati commenti significativi (e sospetto che questo dipenda più dalla fretta che ormai domina sui blog che da altro). Ma a parte ciò resto nella convinzione che valga la pena soffermarsi a leggere, magari velocemente, parole di altri. L'ho fatto ad esempio con Geoffrey O'Brien su Eliot (qui), con Fortini (qui), con Jervolino su Steiner e la traduzione (qui), oltre a riflessioni mie, come ad esempio qui e qui. Lo faccio anche ora ripubblicando una sintesi, di cui ringrazio l'autore Diego Fusaro, del pensiero di Hans Georg Gadamer, il padre dell'ermeneutica moderna, su poesia e verità. Segnalo anche, per completezza, il bel post di Francesco Marotta su "La poesia e lo spirito" del 13 maggio scorso (qui), con i relativi interessanti commenti.
IL TESTO