Ripropongo qui su Imperfetta Ellisse un importante articolo di Domenico Jervolino, già apparso sul n.2/2002 della rivista telematica di critica filosofica Kainòs (www.kainos.it), che presenta molti interessanti spunti di riflessione, anche e sopratutto, io credo, da un punto di vista poetico e critico. Perchè? Direi in primo luogo perchè nel rapporto che Jervolino stabilisce tra ermeneutica e interpretazione/traduzione (qui nel senso proprio di trasposizione da un sistema linguistico all'altro) si può ritrovare una strada percorribile con qualche vantaggio sia nell'atto di effettivamente tradurre nel senso pieno del termine, sia nel tentativo di comprendere (criticamente o come semplice lettore per quanto avveduto) un autore appartenente al nostro stesso ambito culturale. E quindi (e in secondo luogo) di superare, o meglio rendere culturalmente dinamica, quella doppia Babele (linguistica e di senso) a cui lo stesso Jervolino accenna (in effetti l'autore di riferimento di questo articolo è proprio George Steiner e il suo celebre "After Babel"). Dal punto di vista della critica (e della lettura) penso che possa essere condivisibile il processo descritto da Jervolino, citando Steiner: un atto di fiducia inziale nei confronti dell'opera, un accostarsi che paradossalmente può anche risolversi nella constatazione che non ne valeva la pena; un atto di "incursione e estrazione", con il quale si tenta di "aprire" l'opera per cavarne un significato, che poi porta a una "comprensione", ovvero "all'incorporazione dell'altro nel nostro mondo linguistico e culturale" e anche, direi, nel nostro sistema semantico. E' ovvio che nella traduzione, così come nella lettura critica, quella che si consegue è una serie di approssimazioni tendenzialmente perfettibili, o di tentativi di ricomposizione del senso altrui in un proprio senso, a maggior ragione per quanto riguarda la poesia, l'arte più decisamente connotativa e polisemica.
IL TESTO
Segnalo anche, sulla rivista Sinestesie - maggio 2004, il divertente racconto "La Traduzione" dello scrittore spagnolo Andrés Neuman, a cura di Andrea Perciaccante